La Nuova Sardegna

Nuoro

Sanificazione nelle strade il no di 21 sindaci su 23

di Lamberto Cugudda
Sanificazione nelle strade il no di 21 sindaci su 23

Documento dei primi cittadini che reputano la pratica inutile se non dannosa «Studi scientifici dimostrano che non c’è altra fonte di contagio se non umana»

20 marzo 2020
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TORTOLÌ. «Gli interventi di sanificazione e disinfezione delle strade pubbliche, dei marciapiedi e delle piazze, a oggi non trovano alcuna ragione scientifica e tanto meno giuridica». Questo è uno dei passaggi del comunicato di 21 sindaci ogliastrini su un totale di 23 che ha come oggetto “Interventi di sanificazione su aree aperte”. Chiaramente in relazione al Coronavirus. Non lo hanno sottoscritto i sindaci dei due centri maggiori, ovvero Tortolì e Lanusei, che stanno attuando delle sanificazioni in tal senso. Nel centro costiero si stanno sanificando anche le strade, i marciapiedi, le panchine e i cestini. I 21 primi cittadini spiegano di avere emesso il comunicato a seguito delle incessanti pressioni «che arrivano dalle cittadinanze dei rispettivi paesi, volte a stimolare azioni di disinfezione e sanificazione delle strade e delle piazze delle nostre comunità». Ritengono importante precisare e rendere partecipi le comunità «di alcune importanti posizioni assunte da queste amministrazioni nel merito di tali interventi».

I 21 sindaci firmatari ricordano che il virus non si diffonde nell'ambiente, ma al massimo permane, per poche ore, sulle superfici entrate in contatto con persone infette. «Ma anche in questo caso – precisano – si tratta di superfici coperte come ad esempio all'interno di un edificio. In questa ottica è stata disposta la chiusura di tutte le strutture pubbliche in capo ai Comuni (cimiteri, scuole, e altro) nonché vietata l’apertura anche di luoghi di incontro come circoli e associazioni. Il principale vettore di contagio e diffusione del virus resta pertanto l’uomo. Studi recenti in merito ad altre possibilità di contagio non hanno rivelato altra fonte se non quella umana».

Ricordano che una rivista autorevole come Science e il Washington Post, hanno evidenziato l’inefficacia dei trattamenti di disinfezione. «Evidenziando come lo zelante utilizzo dei prodotti a base di candeggina o diluite con ipoclorito di sodio possa determinare, soprattutto per gli operatori, una irritazione delle mucose ed esporre a ulteriori problemi respiratori».

I 21 sindaci trovano inutile e senza giustificazione la programmazione di interventi di sanificazione di luoghi aperti «non esistendo alcuna evidenza scientifica» che riducano il rischio di contagio e di diffusione del virus. «A oggi, non si riscontrano direttive ministeriali o regionali che impongano o suggeriscano alle amministrazioni comunali di predisporre azioni di questo tipo. Anzi tali pratiche sono sconsigliate».

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