La Nuova Sardegna

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Arzana 

Terre civiche restituite, ancora spazio alle vigne

di Giusy Ferreli
Terre civiche restituite, ancora spazio alle vigne

ARZANA. I vignaioli jerzesi passano, loro malgrado, il testimone ai loro colleghi arzanesi. Che, al termine della lunga vicenda giudiziaria sui vigneti di Quirra, dopo aver partecipato al bando del...

22 marzo 2020
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ARZANA. I vignaioli jerzesi passano, loro malgrado, il testimone ai loro colleghi arzanesi. Che, al termine della lunga vicenda giudiziaria sui vigneti di Quirra, dopo aver partecipato al bando del Comune di Arzana per l'assegnazione di un'ottantina di ettari nelle campagne di S'Accettori, ora potranno coltivare le terre civiche che dagli anni cinquanta hanno fatto la fortuna del paese della valle del Parduu nel campo della viticoltura. Sono 14 su 17 i lotti assegnati dall'amministrazione comunale, guidata da Marco Melis, tornata in possesso di 138 ettari assoggettati al particolare regime giuridico in seguito ad una controversia consumata di fronte ai giudici amministrativi e ordinari con la cooperativa Fra Lavoratori di Jerzu. All'appello manca ancora l'assegnazione degli ultimi tre lotti: il bando scadrà il prossimo 27 marzo. «L'estensione di terra maggiore – fa sapere il primo cittadino arzanese – è pari a 24 ettari. Si tratta di alcuni lotti aggiudicati a una stessa azienda agricola che dovrà garantire la coltivazione delle viti. Il lotto più piccolo è di quattro ettari».

Tra i filari di Cannonau, Monica e Bovale, sinora coltivati con maestria dagli agricoltori jerzesi, Arzana cerca dunque di ritagliarsi un ruolo nella produzione di vino. Chi si è aggiudicato la concessione (siano aziende agricole o soggetti individuali) si è impegnato a proseguire nel solco della tradizione inuaugurata con successo a metà del secolo dai vignaioli di Jerzu, ai quali nel 1951 vennero concessi dall'allora commissario prefettizio, sulla base di un decreto riguardante le terre incolte, i 138 ettari di Quirra. «Abbiamo ritenuto importante che quelle terre, tornate ai leggitimi proprietari, cioè ai cittadiini arzanesi titolari del diritto di uso civico, dovessero continuare a produrre vino. Per fare questo abbiamo privilegiato progetti basati sull'innovazione tecnologica in grado di garantire nuove e importanti prospettive» prosegue il sindaco Melis che, grazie a questa iniziativa, aggiunge un altro tassello alla sistematica opera di valorizzazione delle terre civiche.

Gli amministratori arzanesi dunque sono in prima linea nel considerare gli usi civici non già come un retaggio feudale in grado di ostacolare lo sviluppo ma come opportunità di crescita economica per l'intero territorio. Di recente il Comune ha proceduto ad assegnare i terreni per il pascolo agli allevatori. Questi i capi allevati in oltre 12mila ettari del vasto territorio arzanese gravato dall'uso civico: 4949 ovini, 31 equini, 4689 bovini e 3103 caprini.

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