La Nuova Sardegna

Nuoro

Il sindaco di Macomer ritorna a esercitare il suo ruolo

Il sindaco Succu in una foto d'archivio
Il sindaco Succu in una foto d'archivio

Antonio Succu dopo sei mesi di domiciliari e la libertà ritrovata di nuovo al lavoro : "Ora deciderò con la maggioranza se continuare a svolgere questo compito"

31 marzo 2020
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MACOMER. Dopo sei mesi agli arresti domiciliari e la ritrovata libertà nei giorni scorsi, il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, coinvolto nell'inchiesta su un presunto giro di assunzioni pilotate nella Assl di Oristano, è stato reintegrato nel suo ruolo di primo cittadino dalla Prefetta di Nuoro Anna Aida Bruzzese. È lo stesso sindaco a darne notizia attraverso una lettera ai suoi concittadini ai quali spiega di dover ancora decidere se continuare o interrompere la sua esperienza amministrativa.

«Care concittadine e concittadini, sono stato reintegrato con provvedimento del Prefetto di ieri 30 marzo - annuncia Succu - sento pertanto il dovere di comunicare con voi tramite questa lettera. La privazione della libertà che ho subito è stata una sofferenza atroce, mi sono state di sollievo la mia famiglia e le innumerevoli attestazioni di stima e solidarietà che indirettamente mi sono pervenute. Ho fatto il sindaco con umiltà - sottolinea - sentendomi sempre un servitore della comunità e mai il primo cittadino. Deciderò pertanto serenamente con la mia maggioranza eletta dalla città, che ringrazio per l'encomiabile impegno al servizio della comunità, se continuare o meno con l'impegno politico amministrativo. Nella decisione non potrò tralasciare una riflessione sulla mia salute già messa a dura prova».

Infine Succu si sofferma sugli aspetti giudiziari legati all'inchiesta Ippocrate in capo alla Procura di Oristano e che lo vede coinvolto. «La mia attività politica, amministrativa e professionale è sempre stata improntata all'etica, all'onestà e al rispetto delle norme e delle leggi - chiarisce - Credo nella giustizia convinto che perseguirà il fine della verità oggettiva ed imparziale». (ANSA).

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