La Nuova Sardegna

Nuoro

Nuoro, la piccola Sveva registrata all’anagrafe con due mamme

di Kety Sanna
Nuoro, la piccola Sveva registrata all’anagrafe con due mamme

L’emozione di Giorgia e Alice: «Con l’aiuto del Centro d’ascolto Uil abbiamo vinto la nostra battaglia»

17 aprile 2020
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NUORO. Ieri 16 aprile per la prima volta il Comune di Nuoro ha registrato la piccola Sveva Victoria come figlia di una famiglia arcobaleno, riconoscendo sull’atto di nascita anche il genitore non biologico. La bimba, nata due settimane fa all’ospedale San Francesco, ora ha ufficialmente due mamme. Giorgia e Alice hanno dovuto intraprendere un percorso per il riconoscimento pieno della genitorialità della seconda mamma che, in genere, avviene solo parzialmente tramite l’adozione del figlio del partner. «Grazie alla sensibilità e alla professionalità delle persone che abbiamo trovato lungo la nostra strada – hanno dichiarato le due donne, felici ed emozionate per il traguardo raggiunto –, siamo riuscire a coronare il nostro sogno senza passare dal tribunale. Situazioni come la nostra, sono infatti lasciate alla buona volontà degli amministratori e al buon senso dei giudici».

Giorgia e Alice vivono in Sardegna, in una paese della Baronia da appena un anno e mezzo. Una scelta condivisa che ha portato le due donne a lasciare Roma nonostante entrambe avessero un lavoro a tempo indeterminato. Giorgia lavorava in Vaticano e ha deciso di seguire la sua compagna di vita, di origine sarde, dipendente pubblico, per fissare le loro radici nell’isola.

«Dopo che nel 2017 ci siamo sposate abbiamo subito pensato di poter vivere in Sardegna per godere di un clima diverso, di una natura incontaminata e soprattutto di una qualità di vita migliore. Volevamo far crescere la nostra famiglia e siamo dovute andare in Spagna e ricorrere alla fecondazione assistita. Quindi ci siamo mosse per riuscire ad ottenere entrambe la genitorialità – hanno aggiunto le due mamme – ma per noi si prospettava una battaglia infinita. Giorgia è poi entrata in contatto con il Centro d’ascolto mobbing e stalking Uil di Nuoro, trovando per noi le persone giuste».

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Soddisfazione è stata espressa da Marilena Pintore, responsabile regionale dei Centri di ascolto Uil Sardegna e dall’avvocato Irene Melis: «Il risultato che si è ottenuto oggi va oltre ogni pregiudizio e retaggio storico – culturale, ovviando, in qualche maniera, alla grande lacuna normativa esistente in materia di doppia genitorialità di bimbi concepiti tramite il ricorso alle tecniche della fecondazione medicalmente assistita. Ha prevalso l’interesse del minore – hanno sottolineato – che assurge a principio di ordine pubblico, essendo annoverabile tra i valori ritenuti patrimonio irrinunciabile dello Stato italiano. Tale interesse si concretizza nel diritto del bambino alla bi-genitorialità e alla crescita e allo sviluppo della propria personalità in un contesto familiare improntato all’amore di coppia, frutto di un progetto di vita comune, che travalica gli oramai obsoleti limiti della distinzione di genere. Il traguardo raggiunto oggi – hanno concluso Pintore e Melis – è stato possibile mettendo in atto, attraverso una rete di strutture (Comune, Servizi sociali, Ats, Forze dell'ordine, Chiesa) un team di professionisti (per la Sardegna le avvocate Irene Melis e Maria Grazia Pastorino, la psicologa Tamara Collu), che operano in sinergia in azioni specifiche volte a prevenire e combattere ogni forma di violenza e di lesione di diritti individuali e collettivi. Un traguardo di civiltà che fa auspicare un intervento legislativo in materia, capace di insinuarsi nel varco lasciato dalla Legge Cirinnà».

E in questo momento particolarmente delicato, grazie alla responsabile nazionale Alessandra Menelao e alla segretaria generale Uil Sardegna, Francesca Ticca è in atto il progetto “In ascolto” per dare supporto sociale e psicologico ai più deboli per riuscire ad affrontare al meglio l’emergenza Covid.

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