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Nuoro

Dorgali, turisti sardi per salvare la stagione

di Nino Muggianu
Dorgali, turisti sardi per salvare la stagione

Emergenza Covid, l’amministrazione studia i modi per ripartire con la “Fase 2”. L’assessore Carta Brocca: «Visita dei siti del territorio con un solo biglietto»

28 aprile 2020
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DORGALI. «Dobbiamo ripartire subito. Sei siti ancora chiusi, le spiagge off limits, le navette ferme. C’è tanta voglia di fare ma in un clima di grande incertezza tutto è difficile. Si attende con fiducia il via della “Fase 2” per il comparto turismo che a Dorgali rappresenta una grande fetta dell’economia. Stiamo pensando di attivare un unico biglietto per visitare tutti i siti comunali. Non appena sarà possibile dobbiamo invogliare i nostri compaesani ad uscire e andare a visitare il resto della Sardegna, in maniera che poi le visite vengano ricambiate nel nostro territorio». Il messaggio è dell’assessore comunale al Turismo, Luciano Carta Brocca che ha anche manifestato l’intento di confrontarsi con altri assessori isolani per cercare di capire qualcosa di più in questa situazione di massima incertezza.

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La speranza di tutti è che in qualche maniera si possano riaprire le porte ai visitatori altrimenti per le casse comunali sarà un bel problema dal punto di vista economico. Basti pensare al mancato introito della tassa di soggiorno di 250mila visitatori: una mazzata non da poco.

«Idee ne abbiamo molte – commenta Carta Brocca – ma siamo in attesa di avere notizie e conferme dall’alto per poter iniziare a programmare la stagione. Stiamo aspettando che si faccia chiarezza su come avverrà questo percorso verso la normalità; senza linee guida precise non possiamo fare nulla – sottolinea l’assessore –. Non possiamo investire su qualcosa se non sappiamo. Siamo fermi in attesa di ripartire e Dorgali, uno dei comuni della Sardegna con più siti da visitare, a oggi non può programmare nulla. Diverse le aree da visitare – aggiunge Luciano Carta Brocca – ma con biglietto d’ingresso sono sei: Serra Orrios, nuraghe Mannu, Tiscali e il museo archeologico, le grotte di Ispinigoli e del Bue Marino. Quest’ultimo si può raggiungere con le imbarcazioni e anche in questo caso si vorrebbe capire quali saranno le nuove direttive in merito alle distanze da mantenere. Comunque – continua l’amministratore – prima dell’emergenza Covid si stava lavorando per la riapertura del ramo nord delle Grotte raggiungibile anche a piedi. Inoltre – prosegue – stiamo vagliando la possibilità, visto che abbiamo già introdotto la bigliettazione elettronica, di fare un biglietto unico per poter visitare tutti i siti, a costi più contenuti». Per l’assessore dorgalese parlare di pannelli di plexiglas nelle spiagge è una follia. Chiede però che venga fatta chiarezza una volta per tutte per la riapertura dei litorali.

«Fino ad allora – conclude Luciano Carta Brocca – possiamo pensare a tante cose ma concretamente siamo ancora fermi. Certo è che l’organizzazione, anche pensando alle distanze, è più facile negli stabilimenti balneari. Ma – si chiede – nelle spiagge libere come si potrà fare? Anche pensare di poter far partire il servizio navetta a Cala Gonone, garantito l’anno scorso grazie all’imposta di soggiorno, e finalizzato a decongestionare il traffico, non sarà così immediato».

Poi l’appello. «Noi dobbiamo invogliare i nostri compaesani ad uscire e ad andare a visitare il resto delle Sardegna, in maniera che poi altri visitatori vengano da noi. Solo così – conclude l’assessore dorgalese – qualcosa si smuoverà e la stagione turistica, in parte, verrà salvata».

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