La Nuova Sardegna

Nuoro

IL CASO 

Cpr di Macomer, in Parlamento l’interrogazione dei 5 Stelle

di Giulia Serra

MACOMER. Il caso del Cpr di Macomer sbarca in Parlamento. La ministra dell’Interno Lamorgese dovrà rispondere all’interrogazione presentata dalla deputata del Movimento 5 Stelle Yana Ehm e sostenuta...

09 maggio 2020
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MACOMER. Il caso del Cpr di Macomer sbarca in Parlamento. La ministra dell’Interno Lamorgese dovrà rispondere all’interrogazione presentata dalla deputata del Movimento 5 Stelle Yana Ehm e sostenuta dal portavoce nuorese Alberto Manca e dal consigliere comunale di Macomer Maurizio Cossu. L’iniziativa arriva a seguito dell’ultimo caso avvenuto all’interno della struttura, dove un giovane originario del Benin è caduto dal muro dell’edificio mentre protestava per l’ennesima proroga della detenzione disposta dal Giudice di pace, nonostante le garanzie di alloggio e lavoro prodotte dall’avvocato. L’accaduto ha aperto uno squarcio su chi è rimasto intrappolato dentro le maglie del sistema Cpr e ha consentito di ricostruire la storia, fitta di sofferenze e tentativi di riscatto, del giovane. «La sicurezza e l’incolumità dei migranti nei Cpr deve essere garantita, non possiamo girarci dall’altra parte – scrivono i portavoce dei 5Stelle –. Quello del ragazzo del Benin è solo l’ultimo caso in ordine di tempo. I precedenti vanno ricercati nelle denunce degli infermieri che operano nel Cpr e che raccontano di una convivenza difficile. A queste denunce si aggiunge il racconto dei cittadini di Macomer, di numerose ambulanze che transitano a sirene spiegate da e per il Centro». I deputati Ehm e Manca chiedono che venga fatta subito chiarezza e che si valuti «un intervento di verifica sulle condizioni di vivibilità, socio-sanitarie ed il rispetto dei diritti dei trattenuti». Gli esponenti 5S richiamano anche l’attenzione sulla gestione della struttura, affidata alla Ors Italia: «Società – scrivono - già al centro di polemiche sulla negativa accoglienza di un centro in Austria, tenuto in condizioni disumane, secondo una denuncia di Amnesty International, ed anche oggetto di un’inchiesta giornalistica».

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