La Nuova Sardegna

MACOMER. «Condivisibile e opportuna l’iniziativa dei parlamentari del Movimento 5 Stelle di rompere la cappa di silenzio che i livelli istituzionali coinvolti – dalla Prefettura, al Comune, alla Regione – hanno fatto calare sul Cpr di Macomer nonostante la gravità dei fatti che si sono verificati all’interno della struttura». Così scrive il Forum per la rinascita di Macomer accogliendo con favore l'iniziativa della deputata del M5S Yana Ehm, sostenuta dal deputato Alberto Manca e dal consigliere comunale di Macomer Maurizio Cossu, di presentare un'interrogazione al Ministero dell'Interno sulla situazione all'interno della struttura detentiva per migranti di Macomer. Richiamando l'attenzione su «ripetuti tentativi di suicidio, atti di autolesionismo, scontri tra persone di diverse etnie, minacce per l’incolumità degli operatori e principi di incendio», il Forum sottolinea come la drammaticità dei fatti verificatisi confermino «come sia stato illusorio pensare che il Cpr di Macomer potesse essere qualcosa di diverso dalle analoghe strutture che, sotto diversi nomi, hanno operato in Italia con esiti molto negativi in termini di violenza, negazione della dignità delle persone, malversazioni e speculazioni sulla pelle della povera gente». Il gruppo macomerese non si sottrae ad una aspra critica nei confronti di chi ne ha sostenuto l'apertura: «Pensare che una comunità come la nostra potesse costruire una prospettiva di sviluppo economico e sociale puntando su un luogo di sofferenza ed inumanità come il Cpr è l’errore più tragico che l’amministrazione comunale potesse compiere – si legge nel comunicato –. Purtroppo il sindaco Succu e la sua maggioranza hanno scelto di svendere gli interessi della città, pensando che l’apertura del Cpr potesse in questo modo sminuire le proprie responsabilità per non aver saputo evitare la chiusura del carcere e della Guardia di finanza». Auspicando che l’interrogazione in Parlamento consenta di chiarire i lati oscuri relativi alla situazione interna del Cpr, il Forum si augura che si possa far luce anche sulle ragioni che hanno determinato l'impiego corposo di uomini per il costante presidio delle zone circostanti.