La Nuova Sardegna

Nuoro

Covid, gli esposti all’amianto tra i più a rischio

Covid, gli esposti all’amianto tra i più a rischio

Da rappresentante Cgil a responsabile dell’Aiea: continua la battaglia per il riconoscimento dei diritti

16 maggio 2020
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OTTANA. Lasciata la fabbrica e la Cgil, non senza qualche coda polemica, l’impegno di Francesco Tolu per i suoi ex compagni di lavoro non si è fermato. Da qualche anno è responsabile territoriale dell’Aiea, l’associazione nazionale esposti amianto, in prima fila perché vengano riconosciuti i diritti degli operai di Ottana che si sono ammalati di patologie asbesto correlate e per stabilire monitoraggi e cure appropriate per i lavoratori che per anni sono stati esposti senza alcuna protezione alla fibra killer. «Sinora, e mi riferisco al solo stabilimento di Ottana, sono morti 250 colleghi, venti solo nell’ultimo anno. Ma chi non si è ammalato vive ancora nell’incubo, perché queste patologie possono essere latenti per decenni.

L’Aiea di recente ha lanciato l’allarme per gli iscritti al Registro Esposti Amianto, istituito pochi anni fa solo dopo molte battaglie. Inutile sottolineare come il Covid 19 possa aggredire con maggiori facilità persone che hanno patologie respiratorie o che, nella migliore delle ipotesi, hanno placche pleuriche nei polmoni, presenti praticamente in tutti gli esposti per così dire asintomatici. Francesco Tolu, che è fra questi, lo sa benissimo, e ha adottato una quarantena rigidissima. Nella sola provincia di Nuoro sono almeno mille gli ex lavoratori, perlopiù di Ottana, iscritti nel registro. Per loro, è per gli altri duemila esposti della Sardegna, la presidente dell’Aiea Sabina Contu ha chiesto alla Regione con urgenza un protocollo specifico, che consenta lo screening per il coronavirus Covid 19 in tempi rapidi.

Prosegue intanto la battaglia dell’Aiea con l’Inail per il riconoscimento delle patologie asbesto correlate contratte in seguito all’esposizione all’amianto: lo chiedono le vedove degli operai morti e i superstiti che si sono ammalati. Eppure il riconoscimento della malattia professionale è stato a lungo impossibile, anche perché su Ottana ha sempre pesato una relazione superficiale, forse non disinteressata, che ha negato la presenza di amianto in fabbrica, presenza certificata in seguito da verbali e testimonianze. Su questi e altri veleni di Ottana sono in corso inchieste da parte della magistratura. (p.me.)



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