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Covid 19, la famiglia Ciusa di Nuoro dona 500 tute all’ospedale

Luca Urgu
Covid 19, la famiglia Ciusa di Nuoro dona 500 tute all’ospedale

Nietta Condemi e le figlie ricordano con la solidarietà l’ex presidente dell’Isre. Architetto, è scomparso nel 2010: «Siamo certe di interpretare il suo pensiero» 

27 maggio 2020
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NUORO. La solidarietà spesso si impara in famiglia. Pensieri che diventano azioni anche quando non c’è più chi ha sempre creduto in gesti di generosità gratuita: c’è sempre qualche erede o familiare che prosegue con quel modus operandi. Perché quella testimonianza di impegno civile continui e si rafforzi. Per questo la donazione di 500 tute protettive da parte di Nietta Condemi e delle figlie Simona e Roberta Ciusa all’ospedale San Francesco di Nuoro non ha bisogno di tante parole, ma si capisce riavvolgendo all’indietro i fili della memoria. Preziosa per questo pensiero – utilissimo in questo periodo di emergenza Covid 19 – l’opera dell’architetto nuorese Michele Ciusa, marito di Nietta Condemi e padre di Simona e Roberta, scomparso prematuramente nell’agosto 2010. «Michele era una persona semplice, molto attenta ai bisogni della città che tanto ha amato. Sono certa che avrebbe fatto lo stesso gesto», ha detto la vedova ieri mattina negli uffici della direzione sanitaria dove è stata accolta dal direttore generale Grazia Cattina, dal direttore del San Francesco Antonella Tatti e da Giuseppe Pinotto Pintore e Pietrina Deiana della farmacia dell’ospedale.

«Con le mie figlie abbiamo pensato di fare qualcosa di utile in un periodo così difficile per la comunità ricordando Michele che tante volte davanti ai nostri occhi si era speso per la città. Ci siamo semplicemente fatte guidare dal suo esempio», ha detto l’insegnate e artista. Un gesto al quale il direttore generale dell’azienda sanitaria nuorese Grazia Cattina ha voluto dare l’importanza che merita, con una cerimonia. «Siamo molto contenti di ricevere questo dono che si rivelerà utilissimo. Le protezioni di sicuro non verranno sprecate. Ci sembra di aver riconquistato la fiducia dei cittadini spaventati da notizie su gli operatori che positivi non sono mai stati. La sicurezza non è mai venuta meno così come la fiducia dei cittadini – dopo un momento di appannamento e confusione – sembra di nuovo rinfrancare e ripagare chi in ospedale lavora con serietà e impegno anche sul fronte dell’organizzazione del lavoro in questa fase delicata», ha detto il direttore generale dell’Assl.

Michele Ciusa, oltre che un uomo e un professionista molto apprezzato, è stato presidente dell'Isre. «Lo ricordo per la passione che metteva nella professione: non era il suo mestiere, ma piuttosto il suo territorio di immaginazione e di creazione; un territorio al confine con l'arte, che era ciò che permeava la sua vita, fin da ragazzino , non solo per un lascito familiare, ma perché nella prossimità con l'arte trovava il modo di esprimere la sua personalità e la sua professionalità», ha detto Mario Zidda, ex sindaco di Nuoro. «Lo apprezzai molto in quegli anni di impegno dove, ancora una volta, la sua attenzione alla cultura si tradusse in una conduzione aperta, e rispettosa al contempo delle professionalità che operavano ai diversi livelli dell'Istituto». Michele Ciusa si spese molto per il ripristino del monumento a Sebastiano Satta, opera dello scultore Francesco Ciusa sul colle Sant’Onofrio, e lo fece generosamente e gratuitamente, senza però aver avuto la possibilità e la fortuna di vedere compiutamente realizzato il suo sogno di restauro.

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