La Nuova Sardegna

Nuoro

«Il trasferimento di Laore è uno spreco di denaro»

di Sergio Secci
«Il trasferimento di Laore è uno spreco di denaro»

Da Loculi a Galtellì, da Irgoli a Onifai: sindaci in rivolta contro il trasloco della sede «Uffici spostati da Orosei a Dorgali dove l’agenzia pagherà l’affitto a un privato»

27 maggio 2020
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LOCULI. A protestare contro il trasferimento della sede Laore a Dorgali non è solo in sindaco di Orosei ma anche tutti i colleghi dell’Unione dei comuni della bassa valle del Cedrino. Il presidente Alessandro Luche, primo cittadino di Loculi, Giovanni Santo Porcu (Galtellì), Ignazio Porcu (Irgoli) e Daniela Satgia (Onifai) si dicono sconcertati. «Apprendiamo dalle pagine della Nuova Sardegna che Laore, con sgarbo istituzionale e in spregio delle più elementari regole di buona fede, nonostante fossero in corso con noi trattative finalizzate al reperimento di locali disponibili cui destinare i propri dipendenti in servizio presso la sede di Orosei, ha trasferito gli uffici a Dorgali. Nell’ottobre scorso l’Agenzia Laore sollecitava i nostri Comuni a comunicare se avessero la disponibilità di propri immobili da concedere in uso, con Galtellì che manifestava disponibilità».

Dopo un sopralluogo, Laore chiedeva alcuni interventi a cui seguiva un riscontro positivo del Comune il quale, oltre che manifestare il proprio assenso, comunicava l’impegno ad eseguire gli interventi richiesti, a condizione che Laore si obbligasse a prenderli in locazione una volta eseguite le opere di adeguamento. «Una nota a cui non è mai pervenuto alcun riscontro da parte di Laore – dice Luche – salvo poi apprendere, alcuni giorni fa, che quest’ultima ha sottoscritto un contratto di locazione con un’azienda privata di Dorgali ad un canone addirittura superiore a quello pagato al Comune di Orosei e viepiù a quello in ultimo offerto dal Comune di Galtellì. Alla indignazione per la scorrettezza istituzionale, dunque, si aggiunge la presa d’atto dell’irragionevole e irresponsabile decisione di Laore per aver scelto una sede privata con un aggravio di costi per il bilancio. Laore, anziché ridurre i costi di gestione – conclude Luche – decide maggiori esborsi che difficilmente troverebbero giustificazione in ipotesi di controllo da parte della Corte dei conti».

«Un aspetto di assoluta gravità che mette in luce una condotta spregiudicata dell’Ente regionale con uno sperpero di denari pubblici inopportuno, ingiustificato ed ingiustificabile, ove si consideri, a maggior ragione, che i propri dipendenti si trovano da tempo in regime di telelavoro destinato a protrarsi per un tempo indefinito per via dell’emergenza sanitaria in atto e non consente all’evidenza di utilizzare i locali oggetto del nuovo contratto di locazione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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