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Nuoro

Don Pirarba si rivolge ancora all’aggressore: «Ti invito alla messa»

Don Pirarba si rivolge ancora all’aggressore: «Ti invito alla messa»

TORTOLÌ. «Sapere di una sua reale redenzione sarebbe per me una grandissima gioia. Spero che il mio aggressore e rapinatore mi contatti, e che quest’oggi dalla mia pagina Facebook decida di seguire...

31 maggio 2020
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TORTOLÌ. «Sapere di una sua reale redenzione sarebbe per me una grandissima gioia. Spero che il mio aggressore e rapinatore mi contatti, e che quest’oggi dalla mia pagina Facebook decida di seguire la diretta della processione per la “Festa della Madonna”. Io sono fiducioso». Don Vincenzo Pirarba, 77 anni, parroco di Talana, questa mattina riprenderà finalmente possesso della parrocchia di Santa Marta, dopo le tre settimane di riposo in seguito alla brutale aggressione e la rapina che ha subito, alle 22.30 di giovedì 7, nella sua villetta di Tortolì, nella zona residenziale di san Gemiliano.

Il sacerdote tre settimane fa, benché pesto e sanguinante – nella colluttazione con uno dei due malviventi ha riportato la rottura del setto nasale, la frattura di due costole e altre contusioni che lo hanno costretto quattro giorni e mezzo in ospedale a Lanusei – aveva donato un rosario al giovane con la mascherina bianca sul viso che gli aveva appena procurato le fratture e lo aveva rapinato, augurandogli la redenzione. Il bottino della brutale aggressione nei confronti dell’anziano parroco del centro montano del nord Ogliastra, era stato di 400 euro sottratti dal portafogli, dopo che il malvivente gli aveva strappato anche la catenina e il crocefisso d’argento che teneva sempre al collo.

«Domani, a chiusura del mese mariano – ha detto ieri il parroco talanese, che fra due mesi compirà 78 anni - come ho fatto per oltre tre decenni ad Arzana e da qualche anno a Talana, organizzerò la “Festa della Madonna”. Ci sarà anche la processione nelle vie del paese, che verrà trasmessa in diretta streaming nella mia pagina Fb. Sarebbe bello sapere che il mio aggressore la seguirà. E che si sia avvicinato al Signore e alla Madonna, grazie anche al rosario che gli ho regalato, dopo i colpi e la rapina, augurandogli appunto di riuscire a redimersi. Se vuole, può mettersi in contatto con me anche via telefono. Vorrei incontrarlo». Un messaggio di speranza che si augura venga accolto dagli aggressori del sacerdote. (l.cu.)

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