La Nuova Sardegna

Nuoro

La nuova impresa dell'82enne di Aritzo: da Nora a piedi sulla via di Santu Frantziscu

di Alessandro Mele
La nuova impresa dell'82enne di Aritzo: da Nora a piedi sulla via di Santu Frantziscu

Calledda: «Ho atteso che si allentassero le restrizioni per fare il cammino da solo»

02 giugno 2020
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LULA. Una fibra più dura del ferro e due piedi più forti del coronavirus. Zigheddu, il veterano sardo della camminata, arriva anche quest’anno all’antico santuario di Santu Frantziscu. Non si è fermato neanche dopo lo scossone pandemico il lungo viaggio dell’aritzese Francesco Calledda che alla sorprendente età di 82 anni, onora ancora una volta il poverello di Assisi tanto caro ai nuoresi. È arrivato a sorpresa, accompagnato da pochissime persone, come previsto dalle disposizioni governative per contrastare il Covid, al cancello di entrata del santuario nelle campagne di Lula. Trentadue chilometri separano Nuoro dal tempio di Santu Frantziscu, una passeggiata di piacere per il nonno di Aritzo, classe 1938, che in poco più di sei ore ha percorso tutto il tragitto senza sentire mai la stanchezza, neanche dopo aver affrontato il celebre “pettorru e ziu Moro”, la salita tanto ripida quanto temuta da tutti quei pellegrini che a maggio e a ottobre compiono questo sacrificio segnato dalla devozione.

All’arrivo, due grandi momenti: l’emozione dei priori Sebastiano Succu e Sara Spina che saputo dell’arrivo del pellegrino per eccellenza si sono precipitati ad accoglierlo. Poi un gesto che rimarrà immortalato negli annali della secolare storia di Nuoro e del luogo: Zigheddu, tolte le scarpe segnate dalla fatica, le ha legate alla grande croce che anticipa il santuario come segno di riconoscenza, come che stesse sciogliendo una sua personale promessa anche a nome di quei pellegrini che quest’anno non hanno potuto scioglierla a causa delle restrizioni.

«Questo cammino l’ho fatto più di 70 volte tra maggio e ottobre – racconta Zigheddu –. Quando sono saltati i festeggiamenti religiosi ho deciso subito che appena le cose si sarebbero allentate avrei fatto il cammino da solo. Quest’anno sono partito da Nora e non da Cagliari come negli scorsi anni per compiere un cammino che sia un messaggio di speranza per tutti e dedicato a tutte le persone che soffrono in questo momento doloroso di pandemia». Il viaggio di Zigheddu è iniziato il 23 maggio: «è quasi un cammino francescano – spiega – che dopo Nora mi ha portato a Cagliari, Sanluri, Gesturi, Laconi e Gadoni per poi procedere ad Aritzo, Fonni, Gavoi e Gonare. Infine Nuoro, partendo dalla chiesa del Rosario alle 6 sono giunto qui rispettando l’obiettivo che era quello di arrivare in questo luogo mistico proprio nel giorno di Pentecoste. Ho pensato molto a Papa Francesco – racconta – che ho avuto la fortuna di incontrare in udienza privata, un uomo straordinario».

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