La Nuova Sardegna

Nuoro

«Io lo perdono ma ora si deve convertire»

«Io lo perdono ma ora si deve convertire»

Dopo essere stato pestato a sangue dal suo rapinatore, che gli aveva fratturato il setto nasale e a due costole, mentre era seduto su una poltrona gli aveva regalato un rosario con la medaglietta...

11 giugno 2020
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Dopo essere stato pestato a sangue dal suo rapinatore, che gli aveva fratturato il setto nasale e a due costole, mentre era seduto su una poltrona gli aveva regalato un rosario con la medaglietta della Madonna di Medjugorje, invitandolo a redimersi e a ritrovare la retta via. Cosa che ha fatto anche nelle settimane successive. «Ringrazio sentitamente l’Arma dei carabinieri – ha detto ieri don Vincenzo Pirarba (nella foto) – per l’impegno profuso nell’attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica di Lanusei. I carabinieri, sin dall’inizio dell’ingannevole ed efferato episodio avvenuto nella mia abitazione di San Gemiliano a Tortolì, e contro la mia persona, mi sono stati sempre vicini con discrezione, rassicurandomi con la loro grande professionalità ed il gioco di squadra che ha portato in tempi rapidi alla scoperta dei responsabili». Il sacerdote di 77 anni, da quattro a Talana, dopo essere stato parroco per 34 anni ad Arzana, afferma di essere grato personalmente e come pastore della comunità di Talana. Don Pirarba conclude: «Come sacerdote, seguendo gli insegnamenti di Gesù, ho già perdonato gli autori di questo triste gesto. Mi auguro che ciò serva affinché possano intraprendere un cammino di conversione spirituale ed umana, per inserirsi nella società degli onesti. Ringrazio altresì il nostro vescovo sua eccellenza monsignor Mura e i confratelli per le preghiere, che si sono unite a quelle di tanti amici». (l.cu.)

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