La Nuova Sardegna

Nuoro

I volontari Vos: grazie ai nuoresi

di Alessandro Mele
I volontari Vos: grazie ai nuoresi

I soccorritori raccontano i mesi dell’emergenza, superati con il sostegno concreto dei concittadini

14 giugno 2020
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NUORO. Tra gli eroi dell’era Covid in città ci sono sicuramente gli operatori del Vos, l’associazione dedicata al primo soccorso nata nel 1985 e che tutt’oggi comprende volontari del 118 appartenenti a più generazioni. Oggi hanno il viso più rilassato i ragazzi del Vos; e il sorriso di chi è uscito vivo dalla battaglia appena terminata dopo due mesi intensi fatti di sacrifici e di paure vinte anche grazie alla generosità di tantissimi nuoresi. Per il gruppo di soccorritori, l’emergenza si è palesata subito con l’inizio della pandemia ed era soprattutto legata alla mancanza totale di dispositivi di protezione individuale indispensabile per gli interventi di soccorso e dove necessario anche a salvare vite: «Nei primissimi giorni – raccontano i volontari Paola Buttu e Alberto Chisu – abbiamo dovuto prendere del tempo anche per capire cosa realmente ci servisse. È bastato poco per capire che ci mancava tutto: tute bianche protettive, mascherine ffp2 e ffp3, guanti monouso, occhiali protettivi e liquidi igienizzanti. Non ne avevamo abbastanza per fronteggiare un’emergenza sanitaria così grande».

Dopo i primi appelli è partita la macchina della solidarietà: «Ci siamo mossi subito – spiega Angela Nieddu, una delle volontarie più giovani – e abbiamo cercato di contattare tutti quelli che avrebbero potuto fornirci i dispositivi necessari. Ci siamo attivati anche sui social e grazie ai vari appelli c’è stata una risposta immediata da parte di tantissimi. Vogliamo ringraziare e simbolicamente abbracciare tutti: in questo periodo abbiamo ragionato sul fatto che facciamo volontariato da anni, ma i volontari attivi ad oggi non sono tanti. Grazie al buon cuore della popolazione nuorese però, ci siamo ritrovati ad essere in maggioranza e con un unico obiettivo in comune, quello di poter essere efficienti per dare il supporto necessario alle persone che ne hanno bisogno, nessuno si è tirato indietro». Tute, mascherine, calzari, occhiali protettivi, rotoloni di carta, bidoni di disinfettante e anche somme in denaro. Questo e anche di più è stato donato al Vos e niente è andato sprecato perché, nonostante l’attenuarsi dell’emergenza, gli interventi tutt’oggi devono avvenire sotto un rigido protocollo di sicurezza: «Suonata la campana – spiegano i volontari Daniele Di Meglio e Maddalena Costa – avviene la vestizione con tutti i dispositivi del caso. Mentre prima la squadra si muoveva insieme, ora solo uno di noi si avvicina al soggetto e solo dopo essersi accertati che non abbia la febbre, tutta la squadra può intervenire per gestire il paziente. Dopo ogni intervento, sia noi che i mezzi veniamo sottoposti a sanificazione continua. Noi – concludono i volontari – non abbiamo vissuto la cosa a cuor leggero data la grande paura anche per le nostre famiglie che, per prevenzione, abbiamo dovuto allontanare. Oggi viviamo con molta più serenità rispetto a due mesi fa perché sappiamo con certezza che i nostri concittadini non ci lasceranno mai soli».

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