La Nuova Sardegna

Nuoro

Caserme, trent’anni di chiusure

di Luca Urgu
Caserme, trent’anni di chiusure

La polstrada di Fonni è l’ultimo caso. Il sottosegretario alla Difesa: ma l’attenzione non è mai mancata

17 giugno 2020
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FONNI. Il distaccamento della polizia stradale di Fonni ormai chiuso per decreto è un fortino in altura che solo un miracolo e un dietrofront governativo potrebbe salvare, è solo l’ultimo caso di una lunga serie di dismissioni. Caserme, avamposti della legalità, negli snodi spesso cruciali della provincia dalle comunicazioni più complesse e tortuose non solo dell’isola, che chiudono. In trent’anni hanno chiuso una decina di caserme sia dei carabinieri sia della polizia di Stato. A Mamoiada nella vecchi strada che collega il paese a Nuoro nel luglio del 2012 il Nucleo Cinofili di Su Grumene, otto anni prima trasloco anche dei militari in servizio al posto fisso di Bardosu nel territorio di Bolotana, sempre nello stesso anno, a dicembre, chiusura della Stazione di Flumendosa, invece è ancora antecedente, al 1992, la chiusura della stazione di Manasuddas nell’agro di Oliena che ospitava i carabinieri a cavallo.

Se per l’Arma dei carabinieri è responsabile il ministero della Difesa, la polizia è invece governata dal ministro degli Interni. Anche qui i tagli non sono mancati. L’annus horribilis è il 2017 con la chiusura del distaccamento Polfer di Macomer e del Commissariato di Ottana.

Ora a tre anni di distanza sembra ormai cosa fatta la scure anche sulla Stradale di Fonni, dove gli ultimi tre agenti rimasti a difendere il fortino verranno a brevissimo trasferiti altrove. «Se nel corso degli anni c’è stata una compressione delle caserme sia di carabinieri sia della polizia – dice, da Roma, il sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi – ciò è avvenuto cercando di ovviare con una differente organizzazione e copertura del territorio e mai facendo venire meno alla popolazione la presenza e i presidi a tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza. Penso anche che questo governo sia assolutamente sensibile all’ascolto di esigenze di rafforzamento che prefetti, amministratori locali e Regione possono portare alla sua attenzione. Posso anche dire che questa attenzione non è mai mancata, anche con governi di ogni colore politico. Sappiamo tutti che c’è un tema che riguarda le zone interne, sappiamo che c’è una questione legata anche alla sicurezza e alla piena tutela nell’esercizio delle loro funzioni di sindaci e amministratori locali. Se si apre una vertenza sicurezza nel Nuorese si promuova un dibattito pubblico con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati e con una ricognizione puntuale dei bisogni della popolazione. Il Governo è ovviamente più che disponibile all’ascolto». Dal suo paese di montagna, dove spesso anche le cose più semplici si devono fare in salita, la sindaca Daniela Falconi tuona: «La chiusura del distaccamento di Fonni è solo l’ennesimo taglio che le piccole comunità subiscono nel nome del risparmio e “dell’efficientamento” dei servizi. Da quando sono iniziati tutti i tagli nulla è migliorato né dal punto di vista finanziario né sotto gli aspetti sociali che questi continui abbandoni dello Stato verso le periferie rappresentano. C’è da dire che l’enorme interessamento che la vicenda ha avuto da parte di tanti consiglieri regionali e dai parlamentari di maggioranza e opposizione e dai sindaci non solo di questo territorio ha evidenziato quanto questo presidio sia indispensabile non solo per la mia comunità». Se la perdita di Fonni è ormai cosa fatta, i sindacati delle forze di polizia minacciano barricate nel caso di decidessero altre serrate. «Non accetteremo altre chiusure e anzi presto manifesteremo per l’inadeguatezza degli stabili della stradale in altre realtà, come Siniscola», incalza Giovanni Cabras segretario generale Equilibrio Sicurezza Nuoro. Oggi la polizia stradale di Nuoro (compresi i distaccamenti) conta 122 dipendenti, la Questura con i commissariati e la postale totale quasi 500.

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