La Nuova Sardegna

Nuoro

Edilizia scolastica ferma a rischio il rientro in aula

di Stefania Vatieri
Edilizia scolastica ferma a rischio il rientro in aula

Il commissario straordinario della Provincia Costantino Tidu lancia l’allarme «Mancano gli spazi, soltanto al liceo Fermi servirebbero sette nuove classi» 

22 giugno 2020
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NUORO. Edilizia scolastica ferma al palo, cantieri arenati e progetti nel limbo. A meno di tre mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico il commissario straordinario della Provincia, Costantino Tidu, lancia l’allarme: «Mancano i protocolli e linee guida per riorganizzare in piena sicurezza l’inizio della scuola». Appena terminati i lavori nella palestra del Liceo Sebastiano Satta (ex Magistrali), appena consegnati i lavori per trasformare l’ex Provveditorato in una Casa per gli studenti pendolari delle superiori, per il resto nulla si muove. Bloccati tutti gli altri cantieri come pure i progetti che volevano recuperare spazi nei vari caseggiati, ormai è certo che alla riapertura dei cancelli si raccoglieranno le macerie e soprattutto si dovrà avviare un nuovo anno completamente diverso da tutti quelli che lo hanno preceduto. E il pericolo più grosso è non poter tornare tra i banchi. Una emergenza che nei fatti travolgerà gli studenti della provincia con gravi complicazioni sulla formazione delle classi nuove con gli alunni in ingresso e di quelle già formate: mancano gli spazi per garantire il rispetto delle distanze.

«Fino ad oggi ci siamo occupati di salute, ora è giunto il momento di affrontare il problema del diritto all’istruzione che in queste condizioni rischia di non essere garantito – tuona Tidu –. Recentemente abbiamo indetto un incontro con tutti i dirigenti scolastici degli istituti secondari del territorio, che comprende una popolazione di circa 10mila studenti da ripartire in 570 classi». Dall’incontro sono emerse criticità che renderebbero l’avvio del 2020/2021 impossibile. A partire dal numero di alunni per aula, che superano il limite del 10% consentito, ma che stante la situazione attuale non sarebbe più possibile attuare. Ad aggravare una situazione già compromessa è la totale assenza di disponibilità di ulteriori spazi che possano garantire l’attuazione di soluzioni alternative, quali lo sdoppiamento delle classi. Il vero mostro con cui combattere è settembre, la riapertura, quando un esercito di 28mila studenti a Nuoro e provincia, tra licei, primaria e secondaria, dovrà tornare a scuola. «Una settimana fa i nostri tecnici hanno fatto un sopralluogo al liceo scientifico “Fermi” in virtù di un incremento di iscrizioni – aggiunge con preoccupazione Tidu –. In una situazione di normalità ci servirebbero altre 7 classi per poter accogliere i nuovi iscritti, in questa situazione almeno il doppio, per non parlare degli spazi necessari agli altri alunni già iscritti per rispettare le distanze di sicurezza». Sembra abbastanza chiaro che a ridosso del nuovo anno scolastico non ci sia un piano che possa reggere la presenza quotidiana di migliaia di persone tra studenti, docenti e personale concentrati in spazi limitati e spesso in strutture poco adeguate in una situazione ordinaria. Ed è proprio quest’ultima che toglie il sonno ai dirigenti di tutte le scuole nuoresi. Ma se l’intenzione è puntare sulla didattica a distanza servirebbe allora una sostanziosa formazione per i docenti fin da subito, e la fornitura ad ogni studente di un device. Ma sopratutto il potenziamento della rete internet con la diffusione della fibra in tutto il territorio. «Questa situazione ci ha mostrato che le povertà educative finiscono per coincidere con le povertà sociali – sottolinea il commissario –. Non è la stessa cosa proporre didattica a distanza a ragazzi che vivono in contesti sociali di buon livello con una connessione internet e un pc da usare solo per sé, e ragazzi che invece usano la connessione dati di un cellulare. Questa soluzione renderebbe studenti di serie b i diversamente abili, circa 200 nella sola provincia, per i quali non esiste nessuna programmazione specifica per la didattica a distanza».

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