tribunale
Aggressione e rapina al chiosco processo verso la conclusione
NUORO. Secondo l’accusa, nel mezzo di una rissa nel chiosco della Solitudine, insieme ad altre persone avevano aggredito un giovane di Loculi, e poi gli avevano rubato l’auto. Per la difesa, invece,...
25 giugno 2020
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NUORO. Secondo l’accusa, nel mezzo di una rissa nel chiosco della Solitudine, insieme ad altre persone avevano aggredito un giovane di Loculi, e poi gli avevano rubato l’auto. Per la difesa, invece, non hanno commesso alcuna rapina. E un teste della loro lista, ieri, in udienza, lo ha confermato. È proseguito ieri il processo che vede Giovanni e Giuseppe Bussa, due allevatori nuoresi, padre e figlio, a giudizio con l’accusa di rapina e aggressione in concorso. L’episodio contestato era accaduto il 26 agosto del 2017 al chiosco bar della Solitudine. I due imputati sono difesi dagli avvocati Concetta Sirca e Angelo Magliocchetti. Mentre come parte civile, attraverso l’avvocato Lorenzo Soro, si è costituito la vittima della rapina: Giuseppe Chessa. Ieri, dunque, in udienza ha deposto la barista del chiosco. Rispondendo alle domande dell’avvocato Sirca, la giovane ha spiegato che dopo la rissa, aveva visto i due Bussa uscire dal chiosco «insieme a tanti altri, ma non ricordo il fuoristrada di Chessa. Non so chi lo ha preso». Il processo proseguirà il primo luglio con la discussione. (v.g.)