La Nuova Sardegna

Nuoro

Bimbo annegato in piscina a Orosei: mamma parte civile

di Valeria Gianoglio
Un'immagine dei soccorsi, purtroppo inutili, prestati al bimbo
Un'immagine dei soccorsi, purtroppo inutili, prestati al bimbo

Prima udienza gup per il piccolo morto in un residence Uno dei tre imputati ha chiesto il rito abbreviato

26 giugno 2020
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NUORO. Per il gip che alcuni mesi fa, accogliendo la richiesta della Procura, ne aveva archiviato la sua posizione come indagata, «non c’erano gli elementi per sostenere» nei confronti di Celia Nieto Herrera «l’accusa in giudizio». Perché, come aveva attestato anche una perizia eseguita nel corso di un incidente probatorio, non esisteva un nesso di causalità tra la sua condotta di mamma lavoratrice e la morte del bambino. La morte del piccolo Richard Mulas, secondo le indagini e le analisi, non fu dovuta a qualche omissione della mamma che tra l’altro era tranquilla anche perché il piccolo sapeva nuotare perfettamente, ma fu dovuta alla mancanza di una grata nel bocchettone di scolo della piscina di un residence di Orosei dove il bambino stava giocando e dove la mamma stava rassettando invece le stanze dei clienti. Era una domenica di due anni fa, il 2 settembre del 2018, e in tanti la ricordano bene perché al cuore di quella mamma straziata, dopo aver scoperto che il piccolo era morto annegato perché la sua manina era rimasta incastrata nel bocchettone sul fondo della piscina mentre cercava di raccogliere una pallina – si era stretta tutta l’isola in un abbraccio pieno di affetto e comprensione.

All’inizio, dunque, anche mamma Celia era finita sul registro degli indagati per omicidio colposo, insieme a all’amministratrice unica della società immobiliare proprietaria del residence, Alessandra Gusai, difesa dall’avvocato Adriana Brundu, e all’amministratore di fatto, Sergio Appeddu, difeso dall’avvocato Basilio Brodu, e a Mathias Winkler, il legale rappresentante dell’altra società che condivideva la piscina. Ma poi, alla luce della perizia, la posizione di Celia Nieto Herrera è stata archiviata.

Ieri, alla prima udienza preliminare davanti al gup Teresa Castagna, l’avvocato della donna, Francesco Lai, ha depositato l’atto di costituzione di parte civile. Da ieri, dunque, anche la mamma del piccolo Richard si aggiunge alle parti civili che si sono costituite: il padre Salvatore Mulas e le quattro sorelle, rappresentate dall’avvocato Piera Pittalis. Ma prima di decidere se ritenere legittima la costituzione di parte civile presentata dal legale di mamma Celia, il gip Teresa Castagna ha preso tempo per valutare le carte e il provvedimento di archiviazione emesso dal gip Claudio Cozzella prodotto dall’avvocato Lai. L’udienza è stata dunque aggiornata al prossimo 25 settembre. Gli avvocati di Mathias Winkler, Antonella Pedduzza e Gino Nanni, hanno chiesto il rito abbreviato condizionato all’esame di due testimoni: il primo soccorritore intervenuto nella piscina dopo l’allarme, il 2 settembre del 2018, e un manutentore tuttofare dell’hotel. Il giudice per l’udienza preliminare su tutte le questioni sollevate deciderà nella prossima udienza. La vicenda giudiziaria, in sostanza, ruoterà attorno a diverse questioni tecniche legate alla manutenzione della piscina e alla sorveglianza. E una domanda: chi si doveva occupare di sistemare la grata sul bocchettone di scolo?

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