La Nuova Sardegna

Nuoro

Rapina a don Pirarba si stringe il cerchio

di Lamberto Cugudda
Rapina a don Pirarba si stringe il cerchio

Tortolì, messi sotto sequestro i telefonini di quattro ragazzi Si cerca il complice di Emilio Derosas, il 19enne arrestato  

28 giugno 2020
2 MINUTI DI LETTURA





TORTOLÌ. Mentre resta in carcere a Uta Emilio Derosas, il 18enne di Orosei accusato della rapina aggravata e del pestaggio ai danni del parroco di Talana, lo scorso 7 maggio, nella sua villetta nella zona sul mare di san Gemiliano a Tortolì. Nei giorni scorsi, i carabinieri hanno sequestrato a quattro giovani di Tortolì (tre sarebbero minorenni) cinque telefonini cellulari (uno deo giovani disponeva di due apparecchi) nell’ambito delle indagini che puntano a individuare i complici del giovane di Orosei. Derosas era stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Lanusei e dai loro colleghi di Cagliari vicino all’entrata di una pizzeria nella zona di Is Mirrionis, nel capoluogo regionale. «In seguito al provvedimento di fermo disposto da questa Procura nei confronti del giovane Derosas - viene evidenziato in un comunicato della stessa Procura guidata da Biagi Mazzeo - convalidato venerdì 12 dal Gip presso il Tribunale di Cagliari, la misura cautelare disposta da quest’ultimo giudice giovedì è stata confermata dal Gip presso il Tribunale di Lanusei». E questo, viene precisato dalla Procura, come prevede il codice di procedura penale «per le misure emesse da giudice territorialmente incompetente, che aveva provveduto in quanto il fermo era stato eseguito in Cagliari per fatti commessi in Ogliastra».

Derosas resta quindi nella casa circondariale di Uta in quanto, anche secondo il Tribunale di Lanusei «sussistono a suo carico gravi indizi di colpevolezza ed il pericolo di reiterazione del reato, unitamente al pericolo di fuga». L’Arma ha sequestrato i telefoni cellulari di alcuni giovani, nel cui giro - da localizzare nel territorio di Tortolì - si ritiene possa individuarsi il complice che avrebbe suonato al citofono della vittima, inducendo Don Pirarba ad aprire a Derosas». Nei prossimi giorni ci saranno approfonditi controlli sui cinque telefonini dei quattro giovani, che per gli investigatori avrebbero fatto parte stesso “giro”di Derosas, per cercare appunto il complice. Non è escluso che i contatti tra i ragazzi siano infatti passati attraverso qualche chat, di cui si spera di trovare traccia affidando i cellulari a un esperto in “digital forensic”. Ecco perché i telefonini verranno consegnati a un sottufficiale della Guardia di finanza di Arbatax, esperto nel campo.

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative