La Nuova Sardegna

Nuoro

Cinque indagati per frode alla cantina Antichi poderi

di Giusy Ferreli
Cinque indagati per frode alla cantina Antichi poderi

La Procura di Lanusei apre una inchiesta. Bufera sulla coop vinicola di Jerzu Mazzeo: «I tempi delle indagini sono stati particolarmente lunghi e complessi»

03 luglio 2020
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JERZU. Frode in commercio, adulterazione di alimenti e associazione a delinquere. Le ipotesi di reato contestate dalla Procura di Lanusei alla cantina “Antichi poderi”, l’unica coop vinicola di Jerzu, è una vera e propria doccia fredda per il paese della valle del Pardu soprattutto se si considera che sulla qualità del suo vino la comunità ha costruito la suggestiva narrazione di capitale isolana del Cannonau. A finire nel mirino della magistratura ogliastrina cinque persone: si tratta del legale rappresentante e del dirigente della coop, entrambi jerzesi, e di tre enologi della Penisola. Le indagini che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei cinque risalgono al 2017 quando, ad una prima ispezione da parte del Dipartimento dell’ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, i tecnici avrebbero riscontrato delle anomalie in alcune partite di vino. I riscontri delle analisi eseguite sui campioni del vino, che secondo le relazioni degli esperti sarebbe risultato annacquato, hanno dato l’imput per ulteriori indagini condotte in collaborazione con gli uomini della Tenenza della guardia di finanza di Arbatax. Quanto scoperto nel corso dell’indagine, condotta in un primo momento dal sostituto procuratore Nicola Giua Marassi, ha convinto gli investigatori che non di solo vino annacquato si trattava e quindi di adulterazione di alimenti- ma anche di una vera e propria frode alimentare. Questo perché, sempre secondo la Procura ogliastrina, alcune partite di Cannonau, prodotte nell’annata 2013 e già vendute, non rispettavano i rigidi criteri imposti dal disciplinare per il riconoscimento del marchio Dop. «I tempi delle indagini – ha dichiarato il procuratore di Lanusei Biagio Mazzeo – sono stati particolarmente lunghi a causa della complessità e degli aspetti tecnico-normativi della materia».

A breve, probabilmente entro qualche settimana, alle cinque persone coinvolte nell’inchiesta e già a conoscenza del procedimento a loro carico, verrà notificato l’avviso di conclusione indagini. Indagini che, peraltro, hanno evidenziato come la presunta condotta illecita dei vertici della cantina sociale non abbia messo in pericolo la salute dei consumatori. La notizia è arrivata alla vigilia delle elezioni del rinnovo del consiglio d’amministrazione della cantina previsto per domenica. Lapidario l’avvocato Massimiliano Ravenna, nominato dalla dirigenza della coop all’atto del procedimento penale. «Siamo stupiti – dice il legale – che questa notizia venga fuori prima che ci vengano addirittura messi a disposizione gli atti d’indagine. Mi riservo di commentare dopo la lettura dei documenti».

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