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Piano di assetto idrogeologico: la Regione apre uno spiraglio

BOSA. La giunta regionale ha apportato alcune modifiche e integrazioni alle norme di attuazione del Piano di assetto idrogeologico, adottate dal Comitato dell’autorità di bacino. Per Alfonso Marras...

09 luglio 2020
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BOSA. La giunta regionale ha apportato alcune modifiche e integrazioni alle norme di attuazione del Piano di assetto idrogeologico, adottate dal Comitato dell’autorità di bacino. Per Alfonso Marras «un primo fondamentale obiettivo per la città di Bosa, atteso da anni, che consente finalmente di superare alcuni vincoli e criticità che derivavano dal Pai e di fornire risposte e nuovo sbocco ad un territorio finora fortemente limitato». Il consigliere comunale di maggioranza e consigliere regionale dei Riformatori si era impegnato personalmente della questione, tenendo conto delle «numerose segnalazioni, richieste e difficoltà manifestate dalle attività imprenditoriali, dai professionisti e dai cittadini, duramente penalizzati da un Piano di assetto idrogeologico che ha limitato lo sviluppo del nostro territorio anche nelle sue attività più semplici» precisa Marras. Nelle scorse settimane aveva avviato un tavolo di confronto con assessorato regionale ai Lavori pubblici, Adis, Comune di Bosa e tecnici locali, sia a Cagliari sia a Bosa. L’iter inizia con la deliberazione dell’Autorità di bacino del 16 giugno scorso che, pur mantenendo immutati i livelli di tutela e salvaguardia della pubblica incolumità, adotta una serie di modifiche e integrazioni al Pai, utili secondo Marras a dare «risposta alle esigenze di semplificazione tecnico-procedurale, oltre che a quelle di chiarimento segnalate nel corso delle riunioni». Con la delibera della giunta regionale viene dato inoltre mandato alla direzione generale dell’Agenzia regionale del distretto idrografico «di redigere il testo coordinato delle norme di attuazione del Piano stralcio di assetto idrogeologico». Semplificazione la parola d’ordine, in questo delicato ambito della vita amministrativa dai risvolti anche economici per operatori e cittadini. Tra le soluzioni trovate la qualificazioni di situazioni significative che esonerano dalle presentazione degli studi di assetto, con una integrazione alla norma che definisce quando è necessario dotarsi di un piano attuativo. All’articolo 8 del Pai ora viene precisato il discorso delle fasce di tutela «Che hanno una finalità ambientale. Si tratta di interventi suggeriti dall’applicazione delle norme introdotte ad ottobre» rimarca Marras. Nell’articolo 37 poi si prevede la riduzione da 60 a 30 giorni per le varianti, con la possibilità di una conferenza programmata. «Questo articolo dice che il Piano stralcio delle fasce fluviali costituisce variante al Pai, quindi non si avrà più un Piano stralcio più un Piano di assetto idrogeologico, ma un unico oggetto» precisa Marras. (al.fa.)

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