La Nuova Sardegna

Nuoro

Liquami in mare, bagni vietati nella spiaggia di Gonone

Liquami in mare, bagni vietati nella spiaggia di Gonone

Le proteste di chi abita nella zona del viale Palmasera

11 luglio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





DORGALI. Come ogni inizio di stagione estiva (in questo caso solo tentativo, visto come stanno andando le presenze), a Cala Gonone non poteva mancare l’ormai solito versamento di liquami a mare e la conseguente ordinanza della sindaca di Dorgali di divieto di balneazione. Sempre nello stesso punto agli inizi del viale Palmasera. Bastano poche decine di nuovi arrivi e puntuale come un orologio svizzero nel ponticello stradale tra le vie Delle Meduse e Delle Conchiglie si può assistere al versamento in mare di acque luride. Una avvisaglia di quanto stava per succedere c’era stata già da qualche giorno. Tre giorni fa l’intervento della sindaca Maria Itria Fancello, che su segnalazione di diversi cittadini e degli agenti di polizia municipale ha fatto transennare la zona interessata con la seguente ordinanza: “Divieto di balneazione”.

«Vista la relazione di servizio del comando di polizia locale del comune di Dorgali con la quale si comunica che è stata riscontrata una fuoriuscita di acque luride che da un canale di scolo delle acque bianche andava a riversarsi sull’arenile interessando in tratto di costa compreso tra le due discese a mare in corrispondenza di via delle Meduse e via Delle Conchiglie». «Considerato – continua il documento firmato dalla sindaca – che l’ente gestore Abbanoa si è attivato per la risoluzione del problema ma che comunque la fuoriuscita di acqua luride si è protratta per alcune ore ritenuto opportuno in via cautelativa di interdire la balneazione nell’area interessata in osservanza delle norme ordina in precauzionale, l’interruzione immediata della balneazione in quel tratto». L’ordinanza, affissa nelle transenne di delimitazione a Cala Gonone e, trasmessa tramite Pec al ministero delle Salute e alla Regione , alla direzione sanitaria della Assl di Nuoro, alla sede di Nuoro dell’Arpas, all’Ufficio marittimo di Cala Gonone e alla stazione dei carabinieri. L’ordinanza precisa che «le zone non comprese nei limiti citati, rimangono aperte alla libera balneazione».

I commenti negativi sull’incredibile situazione si sprecano. E come dare torto specie a chi ha la casa in quei pressi, da sempre convive con una situazione assurda. Un comune come Dorgali che con la sua rinomata Cala Gonone deve al turismo gran parte della sue entrate, non può convivere con questa spada di Damocle che puntualmente ogni inizio estate si abbatte nel salotto buono del borgo marino. Sono trascorsi 40 anni dalle prime avvisaglie, ma nulla è cambiato. (n.mugg.)
 

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative