La Nuova Sardegna

Nuoro

Furto agli sposini: un’altra condanna

di Michela Cuccu
Furto agli sposini: un’altra condanna

Dualchi, Alessio Sanna dovrà scontare 2 anni e 6 mesi Il suo complice aveva già patteggiato un anno e mezzo

12 luglio 2020
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DUALCHI. C’è una seconda condanna per la vicenda di una festa di matrimonio rovinata dai ladri, a Dualchi. Il giudice monocratico del tribunale di Oristano, Francesca Falchi, accogliendo le richieste del pm, Giuseppe Scarpa, ha condannato a due anni e mezzo di carcere un giovane di Dualchi, Alessio Sanna, riconoscendolo colpevole di furto aggravato. Già in precedenza, il suo complice, Antonello Cadoni, di 53 anni, aveva patteggiato un anno e mezzo di reclusione, uscendo definitivamente dal processo.

Il primo ottobre di tre anni fa, quasi tutto Dualchi stava partecipando a un banchetto di matrimonio. Approfittando del fatto che il paese era praticamente deserto, due ladri si erano introdotti nell’abitazione degli sposi, portando via gioielli e 7 mila 500 euro in contanti che erano stati ritirati dalla banca per far fronte alle spese della festa. I due però non avevano considerato che qualcuno fosse rimasto a casa.

Infatti, fra i pochi che non stavano partecipando al banchetto, c’era un vicino di casa degli sposi che, insospettito dai rumori si era affacciato a una finestra della sua abitazione, giusto in tempo per riuscire a filmare con il telefonino la fuga dei ladri.

Attraverso quelle immagini i carabinieri avevano individuato Cadoni e Sanna.

Cadoni aveva scelto subito di patteggiare un anno e sei mesi di detenzione, ma Alessio Sanna, che all’epoca dei fatti aveva 20 anni ed era incensurato, aveva scelto di andare a processo.

Il suo legale, l’avvocata Cristina Puddu, aveva chiesto l’assoluzione in quanto a suo parere le immagini del video non sarebbero poi così chiare da permettere di individuare con certezza l’identità dei ladri in fuga, Inoltre, sempre secondo la difesa, che ha già annunciato la presentazione di un ricorso in appello, tutto il processo si sarebbe retto esclusivamente su prove indiziarie, basate su voci di paese raccolte dai carabinieri che non sono mai riusciti a ritrovare la refurtiva.

I due sposi si erano costituiti parte civile al processo, ma le richieste della loro avvocata, Teresa Manca, che aveva chiesto il risarcimento del valore in denaro della refurtiva e una provvisionale, non sono stati accolti dal giudice, ritenendo che sia argomento da affrontare dal tribunale civile.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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