Ospedale senza medici verso la serrata
di Alessandro Farina
Bosa, nell’aula consiliare una drammatica riunione con i sindaci del territorio
14 luglio 2020
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BOSA. Ancora qualche giorno per trovare una soluzione concreta, che possa evitare una possibile «chiusura estiva, ma si sa che poi riaprire non sarà semplice», dice il presidente dell'Unione dei comuni Planargia, dei servizi ospedalieri dell'A.G. Mastino. L’assemblea, allargata a sindacati, consiglieri regionali e amministratori in arrivo anche dal Montiferru e Marghine, ha il tono drammatico, negli interventi che si sono susseguiti dalle 12 alle 14 ieri, nell'aula consiliare di piazza Carmine. In gioco c’è la tenuta del sistema di servizi ospedalieri nella fascia centro occidentale dell’isola, l’argomento ormai da ultima spiaggia visto il tempo a disposizione per trovare il non semplice bandolo della intricata matassa, emerge chiaramente. «Ci diamo 4 al massimo 5 giorni per arrivare a delle soluzioni. Altrimenti comunicheremo a chi di dovere le conseguenze di questa situazione: cioè la chiusura nel periodo estivo dell’ospedale», riassume il presidente dell’assemblea, e responsabile del reparto di medicina dell’ospedale di Bosa, Gian Luigi Mastinu. Sintesi che precede la lunga teoria di interventi dalla platea, a cominciare dalle comunicazioni sindacali di imminenti “azioni forti” lanciate dalla segretaria regionale dello Fsi-Usae Beatrice Mura e dal rappresentante Cimo Silvio Tanda. Che annuncia anche la firma dei medici del Pronto Soccorso e di Chirurgia su un documento, in partenza verso Ats e Assl, dove si declina ogni responsabilità per possibili questioni che dovessero derivare dalle carenze di specialisti.
Per il sindaco di Bosa Piero Franco Casula «non è possibile che l’ospedale di Bosa debba chiudere perché mancano tre medici. L’amministrazione sosterrà le iniziative sindacali e il consiglio comunale andrà a verificare la correttezza di diverse decisioni sul presidio. Esigiamo una soluzione straordinaria perché questa è una situazione straordinaria. Non permetteremo a nessuno di passare sul “corpo” dell’ospedale di Bosa». All’incontro erano sono intervenuti i consiglieri regionali Emanuele Cera, Francesco Mura, Diego Loi, Annalisa Mele e Alfonso Marras. Per il direttore Sanitario della Assl di Oristano Nicola Orrù è urgente dare vita a concorsi per coprire con nuove forze gli organici carenti, ma non intravvede “una soluzione immediata” sulla questione Bosa.
Per il sindaco di Bosa Piero Franco Casula «non è possibile che l’ospedale di Bosa debba chiudere perché mancano tre medici. L’amministrazione sosterrà le iniziative sindacali e il consiglio comunale andrà a verificare la correttezza di diverse decisioni sul presidio. Esigiamo una soluzione straordinaria perché questa è una situazione straordinaria. Non permetteremo a nessuno di passare sul “corpo” dell’ospedale di Bosa». All’incontro erano sono intervenuti i consiglieri regionali Emanuele Cera, Francesco Mura, Diego Loi, Annalisa Mele e Alfonso Marras. Per il direttore Sanitario della Assl di Oristano Nicola Orrù è urgente dare vita a concorsi per coprire con nuove forze gli organici carenti, ma non intravvede “una soluzione immediata” sulla questione Bosa.