La Nuova Sardegna

Nuoro

Traffico di droga, il pm: «Imputati colpevoli, condanne a 10 e 7 anni»

Traffico di droga, il pm: «Imputati colpevoli, condanne a 10 e 7 anni»

NUORO. Dopo aver ripercorso quelle che ha definito le fitte trame di un processo indiziario che hanno portato a stabilire oltre ogni ragionevole dubbio la responsabilità penale in capo ai tre...

17 luglio 2020
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NUORO. Dopo aver ripercorso quelle che ha definito le fitte trame di un processo indiziario che hanno portato a stabilire oltre ogni ragionevole dubbio la responsabilità penale in capo ai tre imputati, accusati di traffico di stupefacenti, il pubblico ministero Gilberto Ganassi ha chiesto la condanna a 10 anni per Giovanni Mercurio (considerato il fornitore della droga) e a sette per Francesco Rocca e Luciano Delrio (gli intermediari), difesi dagli avvocati, Francesco Lai, Giuseppe Talanas e Tito Flagella. Ieri mattina durante la requisitoria davanti al collegio presieduto da Giorgio Cannas, Ganassi ha sottolineato come valorizzando una serie di elementi provenienti da altre indagini si sia arrivati alla contestazione dei reati ai tre presunti trafficanti di droga finiti nei guai giudiziari sulla base delle conversazioni telefoniche intercettate su disposizione della Dda di Cagliari che all’epoca, indagava sul sequestro Pinna e sul sequestro lampo dei coniugi Cosseddu-Secce. «Trattandosi di intercettazioni – ha detto il pm – siamo riusciti a dimostrare la cessione di ingenti quantitativi di droga pesante (3 chili di eroina e cocaina) avvenuta nell’arco di due giornate. Il 16 giugno 2008 Gianni Nieddu (l’allevatore di Sedilo assassinato a fucilate il 22 ottobre 2013 nell’area industriale di Tossilo), aveva contattato Francesco Rocca e Giovanni Mercurio, e avevano deciso di vedersi a Cagliari. Lì avevano cercato di perfezionare l’accordo per la cessione della droga a Deriu, il quale doveva poi venderla a un acquirente “vecchio stampo” che si trovava a Porto Rotondo. Nel corso delle indagini è emerso chiaramente – ha aggiunto il pm – che i soggetti avevano paura di parlare in macchina e di usare i cellulari. Nonostante tutto risalire al contenuto delle conversazioni è stato possibile. La conclusione dell’operazione risale al 17 giugno, giorno caratterizzato da intensi spostamenti, tutti tracciati dal Gps, dalla zona di Orotelli, Iscra e Loculi. La fine arriva con la telefonata di Mercurio che dice a Nieddu di dire “all’amico che mancava della roba”. A casa di Mercurio – ha concluso Ganassi prima di chiedere le condanne – durante una perquisizione erano stati trovati nascosti contanti per oltre 250mila euro, somme incompatibili con qualsiasi attività lavorativa». (k.s.)



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