La Nuova Sardegna

Nuoro

Idrovolanti nel lago di Gusana, a Gavoi una nuova frontiera del turismo

Un idrovolante nel lago di Gusana
Un idrovolante nel lago di Gusana

Un'idea di un gruppo di imprenditori, collegamenti con tutta Europa

22 luglio 2020
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NUORO. Un idroscalo internazionale nel cuore della Sardegna per collegare le località interne dell'isola con la penisola, con l'Europa e il mondo. L'obiettivo è ambizioso: la realizzazione di una vera e propria rotta aerea per idrovolanti che avrebbe come hub il lago di Gusana, a Gavoi, dove è tutto pronto per ospitare il progetto di un gruppo di amici dell'associazione «Più Sardegna nel cuore», di cui è socio l'architetto Piero Arberi di Ovodda. Insieme con l'imprenditore Salvatore Biddau, titolare della scuola di volo di San Teodoro, e all'architetto Fabio Poloni, Arberi ha già presentato le richieste per l'autorizzazione dell'area agli enti competenti. La prima prova di volo il 27 giugno scorso, quando il progetto ha iniziato a prendere corpo con un volo turistico sperimentale mediante idrovolanti atterrati nel lago di Gusana. Oltre trenta persone hanno partecipato all'esperienza di volo e immortalato le grandi bellezze del centro Sardegna: dal golfo di Orosei alle montagne del Gennargentu e del Supramonte.

«È un progetto che abbiamo tenuto fermo per anni e che ora vogliamo provare a realizzare col sostegno delle istituzioni ma anche di tutti i cittadini che si stanno interessando alla cosa- ha detto Arberi all'ANSA -. L'idea è molto semplice: quella di creare una rete di idrosuperfici occasionali e permanenti in tempi brevi e a costi contenuti. È un nuovo concetto di turismo, ma anche un'ottima occasione per gli spostamenti all'interno della Sardegna e fuori dall'isola sulla scia di ciò che avviene nei Paesi scandinavi: penso per esempio al servizio di aerotaxi ma anche al 'blabla fly'. Il lago di Gusana si presta a essere il centro nevralgico del progetto: esiste il villaggio Taloro sul lago Chucchinadorza dove c'è un insediamento funzionale a questa idea: ci sono ville e palazzine, una chiesa e casa parrocchiale, una caserma dei carabinieri pronta. Sulle rive del lago c'è una piattaforma in calcestruzzo per la costruzione di una diga e il progetto sarebbe a impatto zero. Restano da realizzare solo gli hangar».

Gli imprenditori turistici sono pronti a investire su questa «nuova economia» a basso impatto ambientale che valorizza l'esistente e che non ha bisogno di grandi investimenti, ma potenzierebbe enormemente il turismo e consentirebbe, nell'idea dei promotori, di superare l'isolamento che affligge da sempre la Sardegna interna. «Gli utilizzi del mezzo possono essere molteplici: si può parlare di turismo tematico, identitario e ambientale, ma anche di Protezione civile e antincendio e ancora elisoccorso per il trasporto dei pazienti. L'idea porta in sé una piccola rivoluzione per l'intera isola - conclude Arberi - con Gavoi che diventerebbe l'hub per questa nuova forma di turismo». (Maria Giovanna Fossati / ANSA)

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