La Nuova Sardegna

Nuoro

Olzai, lascia anche il consigliere Noli

di Michela Columbu
Olzai, lascia anche il consigliere Noli

Nuova scossa nella maggioranza per l’intitolazione della sala ad Antonio Dore

22 luglio 2020
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OLZAI. Ieri il consiglio comunale di Olzai ha registrato le dimissioni di Francesco Noli, consigliere di maggioranza che ha abbandonato il gruppo consiliare eletto cinque anni fa. Un abbandono dovuto ai recenti fatti che hanno accompagnato l’intitolazione della sala consiliare ad Antonio Dore, ufficializzata con una delibera di giunta il 13 luglio scorso che seguiva di poche ore la firma del decreto con il quale la sindaca Ester Satta ha rimosso dalla giunta Luciana Siotto. Defenestrazione motivata con un “sopraggiunto venir meno della fiducia in merito agli obiettivi programmatici”, ma che è facilmente rintracciabile nel diniego espresso da Luciana Siotto sulle modalità perseguite dalla sindaca per il conseguimento della intitolazione, durante i consigli comunali convocati ad hoc. Al suo posto infatti è stato nominato un consigliere favorevole: Giovanni Morisano. Durante i due consigli comunali, oltre allo scontro interno nella maggioranza, si è consumato anche lo scontro tra il sindaco e la minoranza guidata da Giovanni Marcello. Insomma, la proposta di intitolazione della sala consiliare, procedura che solitamente in altre realtà, almeno secondo la minoranza, segue una partecipazione e un’ampia condivisione, ha di fatto generato nel paese del Rio Bisine un terremoto politico praticamente a mandato terminato. Da una parte ha causato l'abbandono di un consigliere comunale di peso, quale è Francesco Noli, al quale era stato affidato il mandato per rappresentare il comune di Olzai al Bacino Imbrifero Montano, dove è attualmente presidente. Un percorso politico, quello di Noli, che nasce trent'anni fa e che lo ha portato a ricoprire per due volte la carica di sindaco, oltre che quello di assessore nella Comunità montana numero 9. Per lui, l'atto di intitolazione della sala a Antonio Dore «verso il quale nutro un affetto e una stima sconfinati, arriva senza la necessaria stabilità e unità del consiglio comunale - spiega - con un atto per certi versi strumentale, arrogante e persino lesivo dell'onore stesso della figura di Antonio Dore». L'attacco, messo nero su bianco nella lettera di dimissioni non si ferma solo all'ultima iniziativa, ma ripercorre l'intero percorso amministrativo che lascia «un paese che ha cancellato appuntamenti culturali importanti - spiega ancora - una comunità senza il suono delle campane, senza scuola materna, senza banca. Per questi, è mio dovere chiedere scusa a Olzai, per gli obiettivi mancati e per l'evidente regresso, avendo agito da protagonista non sempre ascoltato». Intanto per venerdì è prevista la cerimonia con la quale si procederà all'intitolazione della sala consiliare, prevista,un fatto singolare, in differente sede: al teatro Mesina alla presenza del biografo di Antonio Dore, Guido Melis.

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