La Nuova Sardegna

Nuoro

Da Tortolì il giro della Sardegna sull’antica nave nuragica

Giusy Ferreli
Da Tortolì il giro della Sardegna sull’antica nave nuragica

L’imbarcazione degli antichi Shardana pronta a circumnavigare l’isola. L’idea di Andrea Loddo e della “Nurnet” destinata a diventare attrattore turistico

30 luglio 2020
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TORTOLÌ. Gli Shardana, antichi e fieri guerrieri dei Popoli del mare che attaccarono l’Egitto, per molti studiosi altro non sono che i nuragici. Ne è convito anche Andrea Loddo l’artigiano di Lanusei creatore della nave nuragica inaugurata sabato scorso ad Arbatax che, con un gruppo di appassionati, è pronto per la circumnavigazione della Sardegna. La sua missione, e quella di Nurnet, associazione che presiede da qualche tempo, è quella di divulgare una nuova narrazione degli antichi sardi. Un progetto che prevede una sorta di “crociera” nuragica in giro per i porticcioli turistici è stato presentato al presidente della Rete dei porti sardi, Franco Cuccureddu. L’iniziativa che si terrà ad agosto prevede scali in innumerevoli approdi dell’isola: Cala Gonone La Caletta, San Teodoro, Golfo Aranci, Porto Cervo, Palau, Santa Teresa di Gallura e Castelsardo. Una convinzione muove questo progetto: la necessità di rilegger il passato e di restituire ai nuragici la loro valenza. «Le popolazioni sarde dell’Età del Bronzo, sempre menzionate come “nuragiche” dalla storiografia ed archeologia classiche – sottolinea Loddo – non ebbero mai riconosciuta capacità di navigazione e furono normalmente indicate come genti in continuo, reciproco conflitto tribale, asserragliate sugli altipiani presidiati dai rispettivi nuraghi».

I più recenti studi riferiscono invece di una marineria nuragica, commerciale e piratesca, capace di «controllare le rotte dei metalli in epoche remote, ben prima dell’avvento delle popolazioni di Canaan, cioè dei Fenici». Solcare i mari della costa orientale con la barca dalla protome di cervo e la vela quadra in lino, perfetta riproduzione della navicella votiva in bronzo ritrovata a Bultei, l’attracco nei porticcioli turistici e le narrazioni identitarie, potrebbe costituire la carta vincente anche come attrattore turistico. L’idea della riproposizione di una “navicella storica” che costeggia la Sardegna dopo tre millenni, per Loddo potrebbe dare maggior impulso a questa non fortunata stagione turistica. Non solo, secondo Antonello Gregorini, presidente onorario dell’associazione che da anni si occupa di divulgare la storia della civiltà sarda, la crociera potrebbe essere un’occasione per trovare sponsor e sostenitori ai progetti del sodalizio, a partire da Nuragicamente finanziato anche dalla Fondazione di Sardegna. L’imbarcazione, realizzata ristrutturando un vecchio gozzo di 7 metri realizzato negli ’70 dai cantieri di Lavagna e dopo un anno di lavoro servito a riprodurre tutti i dettagli, è pronta per solcare acque dell’isola.

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