La Nuova Sardegna

Nuoro

Gestione associata dei siti archeologici, esperienza conclusa

di Giusy Ferreli
Gestione associata dei siti archeologici, esperienza conclusa

Tortolì, Ilbono e Villagrande dopo 30 anni si dividono  Nel 2019 l’inchiesta sul fallimento della società che li gestiva 

04 settembre 2020
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VILLAGRANDE STRISAILI. La gestione associata dei siti archeologici di Villagrande Strisaili, Ilbono e Tortolì è arrivata al capolinea. Un incontro tra i sindaci dei tre comuni, avvenuto mercoledì mattina ha sancito, in maniera forte e univoca, la necessità di dividere le strade e procedere alla gestione autonoma del santuario nuragico di S’Arcu e is forros, del nuraghe di Scerì e del villaggio di S’ortali e su monti. Per Alessio Seoni, primo cittadino di Villagrande, comune capofila del progetto finanziato dalla Regione, i tempi son maturi perché ogni comune si occupi del proprio patrimonio con un progetto che valorizzi le peculiarità. «Il progetto risale ormai a 30 anni orsono. Nel frattempo le condizioni sono cambiate. È opportuno dunque che ogni amministrazione rimoduli la gestione sulla base delle esigenze specifiche», sottolinea Seoni che in questo percorso si trova in totale accordo con i sui colleghi Massimo Cannas (Tortolì) e Andrea Piroddi (Ilbono). La tabella di marcia è pronta: a breve ogni amministrazione porterà in Consiglio la delibera che sancisce il “divorzio consensuale” tra i tre enti locali Dopo questo adempimento la richiesta verrà inviata a Cagliari: l’ultima parola spetta, infatti, ai vertici regionali che non dovrebbero avere problemi a rilasciare il nulla osta alla separazione. L'autonomia gestionale tuttavia non implica un'azione in solitudine. «Abbiamo intenzione di chiedere un intervento regionale – dice ancora il primo cittadino villagrandese – per mettere in rete l'intero patrimonio archeologico presente sul territorio ogliastrini, dai tre siti di nostra competenza agli altri importanti insediamenti come il villaggio nuragico di Seleni a Lanusei o i complessi di Osini». La svolta arriva dopo la soluzione ad un vero e proprio pasticcio, che si è protratto per anni con il mancato pagamento delle guide archeologiche, culminato nel fallimento della Irei srl, società per tre decenni ha gestito i tre complessi archeologici. Ad occuparsi temporaneamente della gestione è il curatore fallimentare, Stefano Chia, che da quando è subentrato sta assicurando con puntualità il pagamento delle mensilità. Dai ritardi nei pagamenti è partita, inoltre, un'indagine della Procura di Lanusei. Sotto indagine i legali rappresentati della società Irei e della coop Irei arl e tre impiegati del Comune di Villagrande Strisaili. Per tutti l'accusa è di peculato e autoriciclaggio. Nel 2017 la Irei, aveva comunicato all'amministrazione comunale la cessione del ramo aziendale alla coop, diventata Irei arl. Secondo gli investigatori , però, la cooperativa non aveva i titoli per beneficiare dei fondi, requisiti invece di cui era in possesso la Irei srl. Nella vicenda risultano parte lesa proprio le guide archeologiche, rimaste senza stipendio per oltre due anni.

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