La Nuova Sardegna

Nuoro

Tamponi in ritardo, l’ira dei sindaci

di Giusy Ferreli
Tamponi in ritardo, l’ira dei sindaci

Alla conferenza sociosanitaria denunciate le carenze del sistema, Seui in testa

25 settembre 2020
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SEUI. «Sosteneteci in questa battaglia perché anche i territori più periferici abbiamo garantito il diritto costituzionale alla salute. Seui è il paese più distante in tutta la Sardegna da un presidio ospedaliero e da anni rivendica la presenza di servizi sanitari». Le parole di Marcella Puddu, vice sindaco di Seui, rimbombano nell’aula consiliare di Lanusei, sede dell’ennesima conferenza sociosanitaria territoriale convocata da presidente Davide Burchi sull’emergenza Coronavirus. Per l’amministratrice comunale che ha vissuto in presa diretta la morte di Carlo Lobina, l’emigrato 65enne positivo al Covid 19 deceduto in circostanze sospette ora al vaglio della magistratura, è stato un intero sistema fallire. Intanto lo spettro del Covid 19 aleggia sull’Ogliastra che inizia a contare i contagi: 9 casi a Seui, altri 3 a Barisardo e poi ancora a Tortolì e Ilbono. «In paese – incalza Puddu – stiamo aspettando gli esiti dei 60 tamponi tanto tempo». La tensione è palpabile, acuita dalla notizia di un possibile, imminente sbarco dei 125 migranti dell’Alan Kurdi nel porto di Arbatax, e si concretizza a inizio seduta in un durissimo botta e risposta tra il sindaco di Osini Tito Loi e il direttore della Assl di Lanusei Andrea Marras sui protocolli.

Fulminea si è rivelata la presenza dei vertici Assl, chiamati ad occuparsi dello sbarco. «Abbiamo già eseguito 1200 test sierologici nelle scuole, chiesti altri 2000 test» ha avuto modo di dire Marras. Al vaglio dell’assemblea anche i ritardi nell’esito dei tamponi, che non vengono analizzati all’ospedale di Lanusei come chiesto più volte, la carenza di comunicazione e l’incertezza a causa di protocolli inesistenti.

L’avvocato Giorgio Murino, in rappresentanza del Consiglio dell’ordine, lamenta la situazione del tribunale di Lanusei, dove le udienze sono state sospese sino al 28 settembre. Interventi durissimi si sono susseguiti da parte dei sindaci Roberto Uda, Marco Melis e Giannino Deplano (Loceri, Arzana e Ussassai) contro l’azione politica regionale che non sembra in grado di fronteggiare la situazione né dal punto di vista sanitario né dal punto di vista dei trasporti con la riapertura delle scuole, con i pendolari costretti a viaggiare ammassati in pullman vecchi. Proprio le carenze nel sistema dei trasporti pubblici preoccupano gli amministratori comunali che temono il diffondersi del contagio A parlare della situazione delle scuole il dirigente scolastico di Lanusei Giovanni Andrea Marcello.

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