La Nuova Sardegna

Nuoro

Usura ed estorsione, rinviato a giudizio un ex forestale di Olbia

Usura ed estorsione, rinviato a giudizio un ex forestale di Olbia

NUORO. Ieri mattina è stato rinviato a giudizio per usura ed estorsione e tentata estorsione aggravata: comincerà il prossimo 21 gennaio, davanti al tribunale collegiale di Nuoro, il processo nei...

09 ottobre 2020
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NUORO. Ieri mattina è stato rinviato a giudizio per usura ed estorsione e tentata estorsione aggravata: comincerà il prossimo 21 gennaio, davanti al tribunale collegiale di Nuoro, il processo nei confronti di Salvatore Canu, un ex dipendente forestale nato a Bono ma residente a Olbia, difeso dall’avvocato Francesco Lai. Secondo l’inchiesta della Procura di Nuoro, seguita dai carabinieri, Canu, in sostanza, avrebbe prestato denaro a famiglie e a imprese in crisi applicando tassi usurai accertati tra il 48 e il 69 per cento. E avrebbe tenuto conto di tutto, con scrupolo, nei suoi libri contabili e documenti finiti poi sotto sequestro dall’Arma. La vicenda era emersa all’inizio del 2018 quando Canu era finito agli arresti domiciliari su richiesta della Procura e decisione del gip del tribunale di Nuoro. Gli inquirenti avevano deciso di entrare in azione, e di portare alla luce tutta l’indagine, dunque, perché ritenevano che Canu stesse organizzando un attentato dinamitardo ai danni di un avvocato di Nuoro. Stando a quanto era emerso da una intercettazione telefonica, l’ex forestale si era rivolto a due amici per cercare di ottenere un chilo e mezzo di esplosivo da cava. «Recupera esplosivo, una bomba da un chilo e mezzo... quello da cava, per far esplodere una casa», avrebbe detto al telefono mentre i carabinieri erano in ascolto Ma a quanto pare il losco affare non era andato in porto. L’uomo voleva far saltare in aria la seconda casa di un avvocato nuorese per convincerlo a risolvere una diatriba familiare. Di qui, insomma, la necessità per gli investigatori, di chiedere al gip di emettere una misura cautelare, considerata l’entità del progetto criminoso. Tra i metodi che Canu avrebbe utilizzato per farsi restituire i soldi prestati, in base alle indagini dei carabinieri, c’erano state anche gravi minacce di ritorsioni fisiche. Tra gli attentati incendiari che i carabinieri avevano collegato a Canu, c’era anche quello all’auto di un imprenditore edile di Nuoro che ieri, in udienza preliminare, si è costituito parte civile: è rappresentato dall’avvocato Ignazio Sanna.

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