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Il Comitato spontaneo insegnanti: «Il concorsone va rimandato»

di Giusy Ferreli
Il Comitato spontaneo insegnanti: «Il concorsone va rimandato»

LANUSEI. «Il Ministro della pubblica istruzione rimandi il concorsone della scuola. A causa dell’emergenza sanitaria non ci sono le condizioni per poter partecipare: molti di noi hanno già rinunciato»...

11 ottobre 2020
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LANUSEI. «Il Ministro della pubblica istruzione rimandi il concorsone della scuola. A causa dell’emergenza sanitaria non ci sono le condizioni per poter partecipare: molti di noi hanno già rinunciato». L’appello arriva da un comitato spontaneo di insegnanti ogliastrini che da tempo inseguono un sogno: passare di ruolo dopo anni di precariato. L’agguerrito plotone di docenti, in attesa di una stabilizzazione che arriverà solo dopo le prove volute dalla ministra Lucia Azzolina che prenderanno il via il 22 ottobre e che si terranno oltremare, puntano l’indice contro la decisione del Governo e chiedono il sostegno delle istituzioni regionali. «Questo è davvero il momento meno opportuno dovremmo prendere aerei e navi per con il dilagare. Io dovrei andare in Toscana. E non mi sento per nulla tranquilla» dice Alice Piras, professoressa di economia aziendale di Arzana tra le promotrici del comitato spontaneo che si fa interprete delle preoccupazioni degli oltre 120 insegnanti dell’Ogliastra. Sulla stessa lunghezza d’onda Sabina Figus di Villagrande che invece andrà in Lazio. L’alleanza tra precari ha superato i confini ogliastrini. Sandra Loi, insegnante di lingue di Gavoi precaria da 10 anni solleva addirittura un problema di incostituzionalità. «In un momento di emergenza sanitaria quale quello che stiamo attraversando, trovo inopportuno far svolgere i concorsi. Molti paesi del nuorese – sottolinea la docente – si trovano già in una situazione semi-lockdown e le scuole aprono e chiudono da un giorno all’altro per Covid. Questo è il primo concorso a cui molti docenti che aspettano da anni di essere stabilizzati è concesso di partecipare. Non essendo prevista nessuna sessione suppletiva, se una persona dovesse trovarsi in quarantena o peggio ancora ammalarsi, non avrebbe modo di rimediare, e questo francamente mi pare incostituzionale». A questo si aggiungono altre questioni. «Ad ognuno di noi – dice ancora Loi – verrà chiesto di firmare un modulo nel quale dovremmo dichiarare di essere in salute, ma ognuno di noi potrebbe aver contratto il virus ed essere positivo: il Ministro vuole per caso usarci come cavie per l’immunità di gregge?». In una situazione paradossale si trova Marianna Contu di Jerzu. L’insegnante deve andare in provincia di Latina, esattamente a Fondi dove si registra uno dei cluster più preoccupanti. «La mia situazione ha dell’incredibile. Dovrei andare a sostenere le prove in un focolaio di Covid 19». Tutti fanno affidamento sull’incontro in programma il 14 ottobre con il presidente del consiglio regionale Michele Pais. «La Regione – è il loro appello – pressione sul Governo. Spostate il concorso o consentite di svolgere le prove in Sardegna: per noi questa è l’unica possibilità».

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