La Nuova Sardegna

Nuoro

Precari, un presidio in prefettura

di Valeria Gianoglio
Precari, un presidio in prefettura

Scuola, quattrocento cattedre scoperte e un concorso oltre Tirreno: sindacati in piazza mercoledì

11 ottobre 2020
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NUORO. Quattrocento supplenze annuali ancora da assegnare tra Nuoro e provincia, circa l’80 per cento delle cattedre degli insegnanti di sostegno – pari a circa 200 posti – tutt’ora scoperte, orari ridotti in tantissime scuole per la mancanza di personale, e all’orizzonte un concorso che costringerebbe centinaia di precari del Nuorese a trasferte oltre Tirreno complicate e decisamente poco sicure, in tempi di Covid. Ce n’è abbastanza, insomma, perché gli insegnanti e i loro rappresentanti sindacali scendano in piazza per manifestare le loro ragioni. Lo faranno mercoledì 14, alle 15.30, davanti alla prefettura di Nuoro, in via Deffenu, grazie a un presidio organizzato dai sindacati Flc-Cgil Cisl Scuola, Uil Rua, Snals. Insieme a una delegazione di docenti precari chiederanno di incontrare il prefetto Luca Rotondi.

«Il sistema scolastico nazionale da anni si appoggia sul contributo indispensabile di migliaia di docenti precari. Quest’anno la loro percentuale è salita al 25 per cento del corpo docente totale, raggiungendo la cifra record di oltre 200.000 docenti. In provincia di Nuoro la situazione è ancora più grave. A quasi un mese dall’avvio delle attività didattiche centinaia di posti sono ancora sguarniti. All’inizio delle nomine mancavano all’appello oltre 800 docenti (30 per cento dell’organico) e le operazioni sono ancora in alto mare. Quasi ovunque si svolgono orari ridotti per mancanza di personale. I bambini diversamente abili sono, incredibilmente, i più penalizzati: l’80 per cento delle cattedre di sostegno (circa 200 posti) è, ancora oggi, priva di titolare e il diritto all’inclusione è lettera morta. E in questo scenario fatto di trascuratezza e abbandono delle istituzioni, dicono i sindacati, «i problemi saranno nuovamente risolti da un piccolo esercito di docenti precari che da anni sono l’unica forza su cui si possa reggere il sistema scolastico. La Corte di Giustizia Europea ha ammonito l’Italia per l’iniquo abuso del lavoro precario, invita ndo il nostro paese a stabilizzare la forza lavoro dopo tre anni di impiego continuativo. Quel che chiediamo al Governo, pertanto, è che si rispetti la legge europea e si risolva, in tempi rapidissimi, il problema del precariato, ricorrendo alla stabilizzazione dei docenti con tre anni di servizio tramite prova orale e valutazione d e i titoli. Chiediamo, in sostanza, un concorso per titoli e servizi che non implichi l’attivazione di una macchina concorsuale iniqua e farraginosa e che garantisca l’immediata disponibilità di una graduatoria di reclutamento. è fondamentale fermare lo svolgimento in presenza delle prove concorsuali in piena pandemia, sia in quanto escluderebbero tutti i precari in situazione di quarantena in concomitanza della prova, sia in quanto gli aspiranti sono già graduabili e spedirli in giro per l’Italia ad assembrarsi servirebbe solo ad aumentare il rischio dei contagi. La richiesta appare, infine, ancora più urgente per le migliaia di docenti precari sardi. Per questo chiediamo di avviare immediatamente percorsi abilitanti a regime per tutti e in particolare per i docenti con 3 anni di servizio e di assicurare ai docenti sardi, anche quelli che dovranno partecipare al concorso ordinario, il diritto allo svolgimento delle procedure in Sardegna.

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