Contro il virus, piani da rivedere
di Kety Sanna
Dalla conferenza socio sanitaria, oltre alle carenze del servizio Igiene le mosse per combattere il Covid
17 ottobre 2020
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NUORO. La seconda ondata della pandemia spaventa tutti. La paura di un nuovo lockdown fa tremare ancora. Due giorni fa i sindaci del territorio durante la conferenza socio sanitaria hanno “vuotato il sacco” davanti ai vertici dell’Assl (la nuova commissaria Covid, Gesuina Cherchi e la direttrice d’Area Grazia Cattina), per i gravi problemi che la sanità nuorese si trascina da tempo, e che hanno causato un continuo depotenziamento dell’ospedale e dei distretti territoriali ormai sempre più sguarniti. Una lunga sequela di lamentele legate alla grave e drammatica situazione con la quale si intende fronteggiare il Covid che, ora più che mai, suscita allarme e diffusa preoccupazione. Le dotazioni organiche di medici e infermieri sono insufficienti, e in questa seconda fase di emergenza la qualità delle prestazioni da parte del servizio Igiene pubblica nel territorio si è rivelata assolutamente inadeguata. «Siamo alle porte di un “lungo inverno” che, se non gestito adeguatamente rischia di mandare in tilt un sistema che già di per se ha innumerevoli falle e problemi» ha detto la sindaca di Fonni Daniela Falconi dopo la conferenza di giovedì. «L’igiene pubblica si deve rafforzare – ha aggiunto il primo cittadino di Macomer, Antonio Succu – e soprattutto deve assumersi responsabilità e decisioni, a seguito di positività e non scaricare tutto sui sindaci e i dirigenti scolastici». Dalla Barbagia al Marghine, fino alla Baronia, il ritornello è stato lo stesso: carenze spaventose nelle comunicazioni formali tra gli uffici dell’Assl e i Comuni, sulle positività, sulla gestione dei tamponi, sulle quarantene fiduciarie e sulla loro cessazione. La stessa direttrice d’area dell’Assl nuorese, nell’evidenziare il momento particolarmente grave di diffusione della pandemia nel territorio, ha ricordato le modalità con cui è stata gestita la “prima ondata”, diversa da questa nuova, anche perché con il lockdown si è avuto un contenimento dei contagi. Ha parlato di un approccio basato sul tipo di patologia, in coerenza con la programmazione e le disposizioni che Regione e Ats hanno dato da gennaio ad oggi. Ha invitato la commissaria a tenere conto del lavoro fatto in precedenza che ha consentito all’Assl di Nuoro di affrontare in modo adeguato la pandemia. «In questo momento il servizio Igiene e Sanità pubblica non è riuscito a reggere l’onda per l’ovvio problema della carenza di risorse umane – ha detto Cattina – ma ora deve riprendere il suo ruolo di supporto alle amministrazioni locali, dato che è la cabina di regia che dispone gli isolamenti e le quarantene. Esiste poi l’importante strumento delle Usca, che devono riprendere la funzione di sorveglianza sanitaria sul territorio». In questa fase di emergenza secondo la direttrice d’Area, è fondamentale l’identificazione dei contatti, il tracciamento e l’isolamento dei casi sospetti. Intanto ieri mattina nel parcheggio del San Francesco, c’è stato il sopralluogo della Croce rossa e della Protezione civile regionale per l’installazione dell’ospedale da campo, collaudato e promesso da maggio. Una struttura che verrà sistemata tra l’asilo aziendale e l’ingresso della Nefrologia, e sarà capace di garantire 20 posti letto tra terapia intensiva e semi intensiva con camere a pressione negativa.