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Nuoro

Scuole chiuse a Dorgali: a casa novecento ragazzi

di Nino Muggianu
Scuole chiuse a Dorgali: a casa novecento ragazzi

Ordinanza della sindaca Itria Fancello: sono amareggiata, ma lo impone l’Ats Al momento i contagi tra gli scolari sono 15, ma si attende l’esito di altri tamponi 

01 novembre 2020
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DORGALI. Troppi positivi a Covid, la sindaca Maria Itria Fancello suo malgrado firma un’ordinanza che chiude tutte le scuole di Dorgali e Cala Gonone. Resta aperta solo la scuola materna parrocchiale Don Basilio Meloni. Questo il commento della sindaca che spiega anche perché il provvedimento che fa stare a casa circa 900 tra bambini e ragazzi non è stato preso prima: «Ho dovuto emettere un’ordinanza di chiusura dell’istituto comprensivo di Dorgali. È un provvedimento doloroso, da sindaca, da cittadina, da madre. È un provvedimento che va a ledere uno dei diritti fondamentali dei bambini, che colpisce una delle istituzioni più importanti, e la categoria che più di tutte ha dovuto subire delle restrizioni anche nella precedente chiusura. È un provvedimento – continua Fancello – che, nonostante quanto alcuni abbiano ripetuto insistentemente nelle varie chat, non potevo adottare prima perché avevo necessità che l’azienda sanitaria (l’unica autorizzata a farlo perché l’unica con le competenze adeguate e perché ciò prevedono le norme) mi inviasse il proprio parere motivato».

Un provvedimento che la sindaca non poteva rifiutare di adottare, dunque, perché dal momento in cui Ats certifica la necessità di chiudere una scuola significa che la situazione lo richiede. «A ognuno le sue competenze e io non ho alcun titolo per contestare questa decisione. Sono amareggiata. Molto. Sono amareggiata perché su circa 900 studenti sono positivi meno di 15 suddivisi in poche classi (ma devo verificare eventuali nuove comunicazioni) e potrebbe sembrare un numero ridicolo per giustificare la chiusura di una scuola. Ma io non ho contezza della situazione tra gli insegnanti né tra il personale, che mi riferiscono essere preoccupante (non ho i dati relativi al personale non residente a Dorgali), né ho contezza di quante persone a partire da quei positivi siano attualmente in attesa di esito o in attesa di tampone. Queste sono informazioni di cui dispone l’azienda sanitaria, e che l’azienda sanitaria è in grado di interpretare. Questo è il motivo per cui sono loro a dover comunicare la necessità o meno di chiusura delle scuole».

«Purtroppo – aggiunge Itria Fancello – non si riesce ancora ad essere tempestivi nel tracciamento dei contatti, nella prenotazione dei tamponi e nella comunicazione degli esiti. Le normative sanitarie vigenti funzionano solo nel momento in cui queste fasi sono rapide. Ma se una persona che è in attesa di tampone, perché contatto di un positivo, deve attendere oltre una settimana (se va bene) per avere l’esito, e nel frattempo i suoi familiari vanno a scuola e al lavoro come se nulla fosse (e non commettono nessun reato, nessuna infrazione, perché è questo che prevede la normativa) il sistema s’inceppa. ATS è in fase di riorganizzazione. Sono state assunte unità di personale in più e speriamo che si velocizzino le procedure».

La durata del provvedimento potrebbe essere modificata: sia nel senso di un allungamento, che nel senso di una abbreviazione dei termini. Al termine della prossima settimana dovrebbero essere disponibili i risultati di un’altra tornata di tamponi. «Se Ats lo riterrà opportuno, si valuterà l’opportunità di rivedere parzialmente o totalmente l’ordinanza».

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