La Nuova Sardegna

Nuoro

Tamponi rapidi, il macchinario si rivela un flop

di Giusy Ferreli
Tamponi rapidi, il macchinario si rivela un flop

Lanusei, l’apparecchio appena acquistato dall’Assl può fare solo un accertamento all’ora

08 novembre 2020
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LANUSEI. L’ultimo decesso per covid 19, quello di un anziano venuto a mancare la scorsa notte nella sua casa di Urzulei, ha trasformata la preoccupazione che da settimane serpeggia in Ogliastra in timore. Quest’ultima, drammatica circostanza e i numeri dei positivi in costante aumento sommati alle difficoltà del sistema a reggere l’ondata della pandemia hanno indotto il sindaco di Lanusei e presidente, Davide Burchi, a convocare urgentemente la conferenza sociosanitaria territoriale per fare il punto della situazione. Il confronto tra amministratori locali e Assl, andato in scena ieri mattina nell’aula consiliare di Lanusei sui numeri dell’emergenza e sulle modalità di gestione, ha subito evidenziato una cattiva notizia. Il macchinario acquistato dalla Assl ogliastrina per i test molecolari rapidi può analizzare appena un tampone all’ora. «Quindi – ha commentato il sindaco Burchi – tutte le aspettative riposte su questo nuovo macchinario per avere esiti in tempi rapidi dovranno essere ridimensionate».

Ciò che invece non è ridimensionata è l’ondata di contagi che sta colpendo i centri dell’Ogliastra, da quelli più popolosi della costa ai meno popolati dell'entroterra. I dati, illustrati dai rappresentanti della Assl ai sindaci, in parte presenti nella sala e in parte collegati da remoto, parlano chiaro.

«Dal 28 giugno ad oggi – ha detto Luigi Ferrai, responsabile della direzione sanitaria dell’ospedale – sono oltre 5mila i tamponi eseguiti sulla popolazione ogliastrina. Di questi, 1038 test rapidi hanno dato come riscontro 19 positività. Sui 3900 tamponi molecolare abbiano riscontrato 438 positività. 900 sono invece le quarantene». Numeri che continuano ad aumentare mentre i tracciamenti dei contatti si sono inceppati e gli esiti dei tamponi, che continuano ad essere analizzati all’ospedale San Francesco di Nuoro, arrivano – quando va bene- con una settimana di ritardo costringendo interi nuclei familiari a lunghi periodi di “reclusione” forzata. Per far fronte ad un sistema sanitario in affanno, che stenta a reggere l’ondata d’urto dei contagi, i sindaci stanno acquistando con fondi comunali i kit per gli screening sierologici.

Dopo Arzana e Lanusei toccherà, già nelle prossime ore, a Urzulei e Triei. A breve anche i medici di base potranno eseguire i test rapidi. «Ma per far ciò – ha detto il direttore del distretto Sandro Rubiu – hanno chiesto ai comuni di mettere disposizione dei locali». Richiesta accolta. L’incontro di ieri è stato anche il primo banco di prova per i neo direttore della Assl, Antonello Demontis, che nel salutare i sindaci ha chiesto collaborazione e promesso trasparenza e disponibilità.

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