La Nuova Sardegna

Nuoro

A Lollove il turismo anti-Covid

di Valeria Gianoglio
A Lollove il turismo anti-Covid

I 12 residenti pronti a costituire l’associazione per far diventare il borgo meta di viaggi naturali e slow

10 novembre 2020
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NUORO. Dodici famiglie residenti in pianta stabile, una fattoria distribuita su sessanta ettari, e un progetto per trasformare il piccolo borgo in meta d’eccellenza per il turismo “lento”, lontano dal caos della tecnologia, e detox, che entro questa settimana toccherà una tappa chiave: la nascita ufficiale, dal notaio, dell’associazione di lollovesi che dovrà portare avanti il percorso. Un progetto che da tempi non sospetti, è di vero turismo anti-assembramento e a prova di Covid. E soprattutto dare la caccia ai fondi europei del settore per costruire strade, mettere a posto le fognature e gli impianti, sistemare cestini e altri piccoli elementi di decoro. I mesi di lockdown stretto, nella scorsa primavera, ma anche queste ultime settimane di nuove restrizioni, a Lollove hanno dato la spinta finale al percorso per trasformare le sue case in pietra, le sue viuzze dal sapore antico, la sua atmosfera fatta di silenzio e natura, in un’attività che offra rifugio ai viaggiatori amanti del turismo “slow”, e che dia lavoro ai residenti della frazione.

«Siamo pronti a creare in modo ufficiale l’associazione dei residenti e dei tanti lollovesi emigrati nel mondo – spiega l’ideatore del progetto, Simone Ciferni, che è anche alla guida dell’azienda dal nome che è tutto un programma: “Lollovers” – ormai ci siamo, insomma, per costituire l’associazione: nei prossimi giorni andremo dal notaio. Il nuovo gruppo servirà a cercare i finanziamenti utili per creare le infrastrutture che attualmente mancano a Lollove e che serviranno per dare alla frazione la spinta finale per accogliere il turismo che abbiamo in mente, e che sosteniamo, ma anche per dare una opportunità di vero relax, di esperienza immersi nella pace della natura, a tantissime persone che non vengono necessariamente da lontano, ma che hanno bisogno di ritemprarsi, respirare aria buona, fare esperienze come stare a contatto con gli animali e con la vita di campagna, assaggiare sapori autentici». Ma finora, un piccolo assaggio di esperienze lollovesi, è già possibile farlo grazie ai lollovesi e alle loro attività, a cominciare dal museo , e grazie all’azienda “Lollovers” che, su prenotazione, propone ai visitatori una giornata tra le vie, tra i suoi sapori autenticamente bio e a metro zero, e immersi in un ambiente che più sano non si può. «Anche attraverso la nascita dell’associazione vogliamo offrire ai turisti e a tutti un tipo un tipo di percorso tra natura, sapori e ambiente che non sempre si ha la possibilità di fare nelle vite frenetiche di oggi – spiega ancora Simone Ciferni – perché a Lollove una vera esperienza di quarantena sana si fa ogni giorno, da tempo immemore, e ben prima del Covid. Qui ci si può dimenticare di stress e tecnologia, si può lasciare il telefono e il computer da parte e vivere per qualche ora o per qualche giorno una esperienza diversa. Ecco, vogliamo che tutto questo, che per noi lollovesi è una realtà da sempre, lo possano assaporare anche i visitatori. E grazie alla nascita dell’associazione sarà possibile dotare il borgo di quelle infrastrutture che mancano per accogliere meglio tutti. E tra l’altro, visto che siamo in tempi di pandemia e di restrizioni, qui a Lollove gli assembramenti sono davvero impossibili. Noi lollovesi non riusciamo a farli nemmeno se ci mettiamo tutti insieme. Qui si fa un vero turismo anti-Covid».

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