Pronto soccorso, caos continuo
Il Nursind: «Nonostante le denunce, non mandano rinforzi. Gravi carenze anche nei locali»
10 novembre 2020
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NUORO. Dieci medici in servizio costretti a coprire tutti i turni, anziché i sedici richiesti in base al bacino di utenza, e tanto più in tempi di emergenza rossa come questa. E poi risultano positivi al Covid 4 medici, 3 infermieri e 3 Oss. Infine, come se non bastasse, diverse gravi carenze nei locali che ospitano i pazienti: non sono adatti alla permanenza prolungata soprattutto per i pazienti Covid, non sono attrezzati come una terapia semi-intensiva, non hanno monitor né impianti di somministrazione per l’ossigeno in numero sufficiente alle attuali richieste. Idem per i bagni, per la mancanza di percorsi definiti e di ambienti dedicati a vestizione e svestizione. Il sindacato degli infermieri Nursind torna alla carica, dunque, sulla situazione disastrosa nella quale versa il Pronto soccorso dell’ospedale di San Francesco. Alle prese, tra gli altri aspetti, con la quotidiana e lunghissima sfilata di ambulanze, costrette ad attendere per ore prima di poter trovare una sistemazione adeguata ai pazienti che trasportano. «Nonostante le nostre denunce – spiega Annarita Ginesu del Nursind – i vertici aziendali non hanno ancora apportato alcuna miglioria alle carenze che segnaliamo da tempo». A cominciare dalla richiesta di rinforzi per il Pronto soccorso. «Segnaliamo la situazione critica in cui versa, a causa dell’emergenza Covid, il Pronto Soccorso di Nuoro – scrive il Nursind provinciale – dei 16 medici previsti nell’organico calcolati sulla base del bacino d’utenza che afferisce al suddetto presidio ospedaliero, in quanto la turnazione prevederebbe la presenza di 3 medici per le ore diurne ed uno per la notte, attualmente sono rimasti solo 10 medici a cui viene richiesta la copertura totale dei turni. A supporto dei dirigenti assunti da Ats sono assegnati un medico 118 ricollocato ed un medico assunto come libero professionista tramite il bando emanato per l’emergenza Covid. Sono anni che l’organico è sottodimensionato ma si è sempre riusciti a garantire una presenza di due medici per turno che ha comportato chiaramente un aumento dei turni notturni raggiungendo anche le 8 notti mensili pro capite, in netta contrapposizione con il contratto nazionale 2016-2018 che prevede un massimo di 5 notti/mese ed il superamento solo in condizioni di particolare necessità che per noi purtroppo durano da anni. A causa del contagio da Sars COV2 di 4 medici, l’organico al momento è composto da soli 8 medici. Da circa due settimane a causa dell’aumento esponenziale dei pazienti Covid che sostano in PS in attesa di posto letto (numero variabile ma mai inferiore a 20 e con picchi di 30) è stato necessario procedere ad una più rigida separazione dei percorsi pulito/sporco con personale dedicato pertanto sono presenti per ogni turno un medico nell’area pulita, il quale si occupa degli accessi abituali del pronto soccorso, che prima dell’emergenza Covid ammontavano a circa 100 accessi/die, ed un medico nell’area sporca il quale, da solo, si occupa dei nuovi ingressi e contemporaneamente e con enormi difficoltà dei 20 pazienti ospiti del pronto soccorso in attesa di posto letto. Abbiamo estrema necessità di acquisire nell’organico nuove figure professionali». (v.g.)