La Nuova Sardegna

Nuoro

Area marina, la sindaca «Coinvolgeremo tutti»

di Nino Muggianu
Area marina, la sindaca «Coinvolgeremo tutti»

Itria Fancello: «Abbiamo chiesto una deroga sui tempi per consultare il piano» «Abbiamo tutti lo stesso obiettivo: salvaguardare l’ambiente e le attività»

13 novembre 2020
3 MINUTI DI LETTURA





DORGALI. L’Area marina protetta è un progetto al quale l’attuale amministrazione comunale di Dorgali tiene molto, e che si caratterizza per essere anche un progetto di lungo periodo. Partito da un’idea dell'ex sindaco Angelo Carta, il progetto si concluderà con tutta probabilità quando ci sarà la prossima amministrazione. «L’iter per la istituzione di una Amp prevede nella sua prima parte la consultazione “portatori di interesse”, persone che “utilizzano” per lavoro o per diletto il tratto di mare interessato, allo scopo di realizzare una sorta di “carta degli usi del mare”. Questa fase – spiega la sindaca Itria Fancello – si è tenuta nel 2017 ed è stata affidata dal ministero all’Ispra. Contemporaneamente, sempre dall’Ispra, è stata portata avanti una indagine ambientale, basata sia sugli studi esistenti che su nuove indagini. Per questo qualche anno fa è stata portata al porto di Cala Gonone una nave oceanografica che ha rilevato tutti i fondali del tratto di costa interessato».

Da queste indagini si crea una “carta delle emergenze ambientali”, in cui vengono evidenziati i tratti di costa con caratteristiche ambientali peculiari da proteggere. «Dalla sovrapposizione tra la carta degli usi, la carta delle emergenze ambientali e i vincoli di legge esistenti – spiega Fancello – sempre Ispra ha elaborato la prima proposta di zonizzazione, che è oggi all’esame della cittadinanza. Si tratta di stabilire in quali zone saranno consentiti i diversi utilizzi del mare, in quali zone saranno vietati e in quali zone dovranno essere regolamentati. In questa fase dobbiamo solo esprimerci sulla “suddivisione dello spazio”, mentre le modalità con cui le varie attività dovranno eventualmente essere regolate fanno parte di una fase successiva di discussione». L’emergenza sanitaria ha annullato le previste riunioni in presenza. «Abbiamo optato per riunioni in remoto, ma siamo consapevoli che si tratti di una modalità che non può raggiungere tutti, e per questo nei giorni scorsi tutta la maggioranza ha chiesto di poter avere maggior tempo per coinvolgere i cittadini. Lo stesso appello è stato poi fatto dai consiglieri di entrambi i gruppi di opposizione, e per questo lunedì mattina ho chiesto al ministero di poter avere una deroga sui tempi di consultazione della popolazione, in modo da darci maggior tempo a disposizione. I tempi ufficiali prevedono 15 giorni, e ne abbiamo chiesti ulteriori 30, in modo da avere 45 giorni in tutto (il Puc ne prevede 60, tanto per fare un paragone). Siamo in attesa di risposte da parte del ministero, ma ritengo che ci siano le condizioni per poter ottenere questa deroga. Nel frattempo abbiamo comunque inviato al ministero e all’Ispra tutte le osservazioni pervenute, ed anche alcune osservazioni nostre sul mancato coinvolgimento di alcune categorie nella fase iniziale di consultazione, e continueremo ad accettare qualsiasi osservazione che potrà pervenire da tutti i soggetti interessati». «Ci tengo – conclude – a ribadire che la fase di consultazione della cittadinanza, che è appena iniziata, proseguirà per tutte le fasi successive fino alla conclusione dell’iter. Abbiamo tutti lo stesso obiettivo: salvaguardare l’ambiente marino e fare in modo che le attività economiche e gli utilizzatori abituali continuino a vivere il territorio, ma dobbiamo trovare il giusto compromesso per non rischiare di rovinare l’ecosistema. Un punto di incontro tra le esigenze di tutti i fruitori sia possibile e ci impegneremo per trovarlo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
La sentenza

La Corte Costituzionale cassa le “norme estranee” fra quelle sanitarie che la Regione aveva inserito nella legge di stabilità 2023

Le nostre iniziative