La Nuova Sardegna

Nuoro

Borore, cresce l’allarme per la residenza anziani

di Alessandra Porcu
Borore, cresce l’allarme per la residenza anziani

Altri cinque dipendenti positivi nella casa di riposo “Sa cosa ’e sa mela” Si aggiungono ai 38 contagiati tra ospiti e lavoratori. Appello alla Regione 

18 novembre 2020
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BORORE. È piena emergenza sanitaria nella struttura polivalente integrata Sa cosa 'e sa mela di Borore. A distanza di pochi giorni dalla scoperta del focolaio Covid che ha coinvolto 29 ospiti e 9 operatori, il numero dei contagi è in aumento. “Altri 5 dipendenti della casa di riposo sono risultati positivi al coronavirus”, ha fatto sapere il sindaco Bastiana Carboni, “la situazione all'interno dell'edificio, che ha sede nel monte di Sant'Antonio, è drammatica. Dopo aver informato l'assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, ho inviato una nota al Comando militare dell'Esercito. La speranza è che possano fornire personale medico e infermieristico. I pochissimi operatori rimasti al lavoro nella struttura, sono allo stremo e hanno bisogno immediato di aiuto. Attendo di avere, con la massima urgenza”, ha aggiunto Bastiana Carboni, “risposte serie e concrete da tutte le istituzioni e dagli enti coinvolti”.

Il timore generalizzato è che il virus possa diffondersi velocemente in tutto il territorio. La minaccia è reale. Per questo servono misure urgenti ed efficaci. “L'assessore Nieddu”, ha sottolineato Bastiana Carboni, “oltre ad aver recepito la tragicità della questione, ha assicurato il suo impegno a sollecitare l'intervento dell'Unità di crisi regionale”. Le prossime ore saranno decisive per capire in che modo la Regione si muoverà per una situazione che sta destando molta preoccupazione nel territorio.

Stando alle informazioni rese note dalla cooperativa sociale “Sacro cuore” che gestisce la casa di riposo, lo stato di salute degli anziani, tutti con pluripatologie, sarebbe stabile. “Sono monitorati e sotto controllo”, ha fatto sapere la referente Paola Foddis. In questo momento, dunque, a destare maggiore preoccupazione sembrerebbero essere più che altro le condizioni in cui i pochi dipendenti rimasti sono costretti a svolgere le loro mansioni. “Per fortuna, dopo il nostro appello, cinque operatori hanno confermato la loro disponibilità. Presteranno supporto ai colleghi de Sa cosa 'e sa mela. Inoltre”, ha aggiunto, “sono tante le donazioni che stiamo ricevendo in queste ore. Si tratta di dispositivi di protezione individuale e altro materiale. Per noi sono indispensabili, direi fondamentali, nella gestione dell'emergenza”.

Di pari passo proseguono anche lo screening, dallo scorso 14 novembre è iniziato il tamponamento dei dipendenti e degli ospiti delle due case protette che la cooperativa gestisce nel centro abitato di Borore, e il tracciamento dei contatti dei soggetti risultati positivi. C'è attesa per l'arrivo dei risultati dei test. Operazione che purtroppo sta andando un po' a rilento.

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