La Nuova Sardegna

Nuoro

Centro commerciale naturale, si parte

di Mauro Piredda
Centro commerciale naturale, si parte

Irgoli, la giunta ha approvato la bozza dello statuto stipulato dagli imprenditori

18 novembre 2020
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IRGOLI. Irgoli ha il suo Centro commerciale naturale. La Giunta comunale ha recentemente approvato la bozza dello statuto stipulato dall’omonima associazione di imprenditori del commercio, del turismo, dell’artigianato, dei servizi e di altri settori, ma anche di associazioni ed enti. L’esecutivo Porcu ha quindi dato seguito, oltre che a un’esigenza degli operatori del settore, alle proprie prerogative riconosciute dalla legge regionale n.9 del 2006. Ai Comuni è infatti data la possibilità di svolgere funzioni promozionali a favore dell'associazionismo e della cooperazione nel settore del commercio. Cos’è un centro commerciale naturale? È sempre una legge regionale (in questo caso la numero 5 del 2005) che ne da una definizione: «È definito centro commerciale naturale, e non considerato grande struttura di vendita, l’insieme prevalentemente già esistente di piccole attività commerciali, artigianali e di servizi, comunque distinte e al solo fine di valorizzare le zone urbane, che svolgono attività integrate individuate giuridicamente nelle forme del consorzio o dell’associazione». Una risposta dal basso, quindi, per fare comunità e raccogliere le sfide del mercato, divenute particolarmente insidiose in questo pandemico 2020. L’associazione “Centro Commerciale Naturale Irgoli” si costituisce, inoltre, in un frangente di tempo che la Regione ha individuato per la concessione di contributi alle stesse. Stando a una recente determinazione dell’assessorato del Turismo, dell’artigianato e del commercio, fino a oggi potranno presentarsi le domande di contributo per detti centri commerciali naturali. La giunta Porcu, «preso atto che le finalità della costituenda associazione, coerentemente con le indicazioni dell’impianto normativo regionale dettato in materia, sono quelle di svolgere attività integrate secondo un indirizzo comune, valorizzare e riqualificare il commercio nelle aree urbane in armonia con il contesto culturale, sociale, architettonico, con particolare riferimento al rilancio economico-sociale dei centri storici», ha quindi dato l’ok all’operazione procedendo con la sottoscrizione dell’atto costitutivo e dello statuto in qualità di “Socio fondatore”. Nel frattempo, a tiitolo di compartecipazione alle spese connesse con lo start-up, il Comune ha stanziato la concessione di un contributo di 20mila euro.

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