Assembramenti al porto, chiesta più vigilanza
Arbatax, il comando del Circomare sollecita il divieto di ingresso dalle 18 alle 22 da martedì a sabato
19 novembre 2020
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ARBATAX. Zona della banchina del molo di levante, dove attraccano le navi traghetto Tirrenia per Civitavecchia-Cagliari: dopo quanto accaduto sabato sera, con grandi assembramenti e rifiuti abbandonati da numerose comitive di ragazzi, arriva una risposta anche dall’Ufficio circondariale marittimo di Arbatax. Il tenente di vascello Francesco Maria Frasconi, comandante del porto e dello stesso Circomare dallo scorso settembre, ha inoltrato richiesta alla vigilanza del porto (security portuale) per l’interdizione di tale banchina.
La richiesta è partita dopo che il tenente di vascello Frasconi ha avuto specifici incontri con i carabinieri di Tortolì e della compagnia di Lanusei (guidata dal capitano Giuseppe De Lisa), oltre che con il sindaco Massimo Cannas. Come ha spiegato lo stesso comandante del porto e del Circomare Arbatax, la richiesta riguarda, sempre dalle ore 18 fino alle 22, le giornate di martedì, giovedì, venerdì e sabato. Ovvero in concomitanza con gli arrivi e le partenze della linea bisettimanale da e con il porto laziale anche 24 ore prima dell’attracco dei traghetti.
La richiesta di interdizione della banchina del molo di levante servirà anche a tutelare i vari operatori portuali, considerato che fra i tanti rifiuti lasciati c’erano tantissime bottiglie di vetro, soprattutto di birra. A lamentarsi di quanto accaduto, già domenica mattina, sono stati numerosi abitanti della frazione rivierasca, come Geppino Balzano e Salvatore Ferreli, che hanno anche ripulito l’area, chiedendo interventi da parte delle autorità competenti anche per le auto che sfrecciavano nella zona.
Intanto, già da martedì pomeriggio sono stati intensificati i controlli da parte degli agenti del commissariato e dei carabinieri in alcune piazze e altri punti di ritrovo.
Lunedì sera sul tema è intervenuto anche il sindaco Cannas. «Abbiamo notizie – ha detto – di diversi incontri e, soprattutto, assembramenti nelle ore serali. In particolare ci rivolgiamo ai giovani, ci sta molto a cuore che osservino le misure di protezione e non corrano pericoli con comportamenti poco prudenti». Per ribadire che «la soluzione più comoda e semplice per le istituzioni sarebbe emettere ordinanze per chiudere strade e piazze; far scattare controlli ancora più severi (che procedono e saranno intensificati) ma non è questo il rimedio». E ha concluso: «A noi interessa instaurare un patto sociale, in questo momento occorre responsabilità collettiva: i giovani devono essere parte attiva di questo percorso e tutti insieme abbiamo l’obbligo di tutelarci a vicenda». (l.cu.)
La richiesta è partita dopo che il tenente di vascello Frasconi ha avuto specifici incontri con i carabinieri di Tortolì e della compagnia di Lanusei (guidata dal capitano Giuseppe De Lisa), oltre che con il sindaco Massimo Cannas. Come ha spiegato lo stesso comandante del porto e del Circomare Arbatax, la richiesta riguarda, sempre dalle ore 18 fino alle 22, le giornate di martedì, giovedì, venerdì e sabato. Ovvero in concomitanza con gli arrivi e le partenze della linea bisettimanale da e con il porto laziale anche 24 ore prima dell’attracco dei traghetti.
La richiesta di interdizione della banchina del molo di levante servirà anche a tutelare i vari operatori portuali, considerato che fra i tanti rifiuti lasciati c’erano tantissime bottiglie di vetro, soprattutto di birra. A lamentarsi di quanto accaduto, già domenica mattina, sono stati numerosi abitanti della frazione rivierasca, come Geppino Balzano e Salvatore Ferreli, che hanno anche ripulito l’area, chiedendo interventi da parte delle autorità competenti anche per le auto che sfrecciavano nella zona.
Intanto, già da martedì pomeriggio sono stati intensificati i controlli da parte degli agenti del commissariato e dei carabinieri in alcune piazze e altri punti di ritrovo.
Lunedì sera sul tema è intervenuto anche il sindaco Cannas. «Abbiamo notizie – ha detto – di diversi incontri e, soprattutto, assembramenti nelle ore serali. In particolare ci rivolgiamo ai giovani, ci sta molto a cuore che osservino le misure di protezione e non corrano pericoli con comportamenti poco prudenti». Per ribadire che «la soluzione più comoda e semplice per le istituzioni sarebbe emettere ordinanze per chiudere strade e piazze; far scattare controlli ancora più severi (che procedono e saranno intensificati) ma non è questo il rimedio». E ha concluso: «A noi interessa instaurare un patto sociale, in questo momento occorre responsabilità collettiva: i giovani devono essere parte attiva di questo percorso e tutti insieme abbiamo l’obbligo di tutelarci a vicenda». (l.cu.)