La Nuova Sardegna

Nuoro

“Protocollo Bitti” anti pandemia

“Protocollo Bitti” anti pandemia

Lo ha elaborato l’amministrazione, il sindaco Ciccolini: buone pratiche per la gestione della prima fase

23 novembre 2020
3 MINUTI DI LETTURA





BITTI. Da Bitti arriva un contributo per combattere la pandemia, un progetto articolato in undici parti per la gestione locale del Covid, nella fase emergenziale, prima che intervengano gli enti competenti. Il sindaco Giuseppe Ciccolini lo ha pubblicato sul sito del Comune di Bitti, e lo ha inviato al presidente della Regione Christian Solinas, all’assessore della Sanità Mario Nieddu, al commissario regionale per l’emergenza Covid, al prefetto di Nuoro, alla direttrice della Assl di Nuoro e alla commissaria dell’emergenza Covid della Assl di Nuoro. Con l’auspicio che «Possa diventare presto il Protocollo Sardegna da applicare nei diversi territori dell’Isola interessati dalla pandemia, dove il sindaco deve adottare le misure necessarie fino a quando non intervengono i soggetti competenti». Soggetti che in questo periodo sono in fortissima difficoltà, tanto da non riuscire a soddisfare le richieste del territorio per il tracciamento dei positivi e l’individuazione dei contatti.

Il primo passo di questo protocollo è l’attivazione dell’ambulatorio comunale per l’esecuzione dei tamponi antigenici (il cosiddetto tampone rapido), sotto la responsabilità di personale medico e infermieristico convenzionato con il Comune. Tale personale è tenuto a conservare i dati degli utenti, e a trasmettere ai medici di medicina generale o la pediatra di libera scelta i dati dei soggetti risultati positivi. È quindi istituito il Coordinamento di sanità locale, convocato e presieduto dal sindaco e di cui fanno parte gli stessi medici di medicina generale e i pediatri, e i medici di continuità assistenziale. Il compito di questo organismo è monitorare l’andamento dell’epidemia e che potrà essere integrato con i medici che svolgono la libera professione, con personale veterinario, infermieristico e amministrativo presente a Bitti o con altre figure delle professioni sanitarie anche in pensione. La partecipazione è volontaria, senza oneri a carico della Pubblica amministrazione o del Sistema sanitario. I medici individuano i soggetti da sottoporre a tampone a seguito di sospetto diagnostico o per avvenuto contatto diretto con un soggetto risultato positivo al Covid e li segnalano con una e-mail all’ambulatorio comunale, e poi trasmettono al servizio Igiene della Assl solo i dati dei soggetti positivi. Nell’eventualità in cui il Servizio competente dell’Ats non disponga, nei termini previsti dalla normativa, tutte le azioni a tutela dei cittadini, della salute, delle libertà individuali e del diritto al lavoro, gli stessi utenti vengono direttamente seguiti dai medici del coordinamento e accompagnati in un percorso di guarigione attraverso l’esecuzione del tampone antigenico e molecolare nell’ambulatorio comunale o nelle strutture convenzionate con il Comune di Bitti. I casi più gravi verranno comunque segnalati alle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale).

Ci sono poi una serie di altri passaggi, che comprendono anche il coinvolgimento delle forze dell’ordine (Bitti ha individuato i carabinieri) per la sorveglianza sanitaria; quindi, la stipula di convenzioni con il Mater Olbia per i tamponi molecolari. C’è anche il coinvolgimento della dirigenza scolastica e del parroco (per la scuola dell’infanzia paritaria), perché questo protocollo dedica una particolare attenzione ai più piccoli e agli anziani.

Per il sindaco Ciccolini «L’idea del “Protocollo Bitti” è frutto anche dell’esperienza e delle buone pratiche collaudate la primavera scorsa nel contenimento della pandemia che aveva interessato la Casa di Cura del paese. Il nostro Protocollo inoltre ha l’obiettivo di alleggerire il carico sul sistema sanitario regionale dell’Ats e dell’Igiene pubblica. Lo mettiamo a disposizione di tutti, per riconquistare la normalità nelle scuole, nelle realtà produttive e nelle famiglie».

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative