La Nuova Sardegna

Nuoro

L’Esercito in aiuto del San Francesco

di Alessandro Mele
L’Esercito in aiuto del San Francesco

Un medico e due infermieri militari al lavoro nel drive through dell’ospedale

25 novembre 2020
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NUORO. L’Esercito italiano al San Francesco per la lotta al Covid-19. È così che ieri ha preso il via anche in città l’operazione “Igea”, che vede il personale sanitario militare impegnato a effettuare tamponi Covid nel drive through allestito nell’ospedale nuorese. Il team è composto da un medico, due infermieri e da personale del Dipartimento militare di Medicina legale di Cagliari e della Brigata Sassari, che assicureranno il corretto svolgimento delle attività, al fine di incrementare le capacità delle Assl nell’analisi dei tamponi biomolecolari. Il numero dei tamponi che verrà effettuato giornalmente presso i drive through della Difesa, viene deciso dall’Ares-Ats, che provvederà a comunicare ai cittadini che dovranno essere sottoposti al tampone il giorno e l’ora in cui dovranno presentarsi. I cittadini convocati dovranno recarsi in auto al San Francesco (ingresso via Einaidi) dove, dopo essere stati riconosciuti (mediante tessera sanitaria) da un rappresentante dell’Ares-Ats, verranno sottoposti al tampone rinofaringeo a cura del personale medico militare. A guidare l’operazione è il colonnello Stefano Ciancia: «Si tratta di un intervento che si sovrappone a tutti quelli previsti dai ministeri competenti su tutto il territorio nazionale – ha affermato l’ufficiale –. Entrando nel merito dell’operazione Igea c’è da specificare che questo genere di attività prevede lo schieramento di assetti e risorse militari e civili per accelerare lo screening della popolazione e il monitoraggio delle condizioni cliniche di soggetti già risultati positivi al coronavirus insieme alla ricostruzione dei rapporti interpersonali intercorsi tra positivi ed altri soggetti potenzialmente a rischio. Le forze in campo – ha detto il colonnello – operano in stretta sinergia nelle strutture sanitarie di riferimento con l’obiettivo di evitare naturali ingorghi». Dei 200 team schierati dalla Difesa a livello nazionale, la Regione Sardegna ha chiesto l’attivazione di cinque presidi da dislocare a Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, più un drive through mobile che verrà attivato per un determinato periodo di tempo laddove l’Ares-Ats riterrà opportuno.

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