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Nuoro

Covid, Lapìa: «Subito l’Usca a Siniscola, la Baronia ne ha diritto»

Covid, Lapìa: «Subito l’Usca a Siniscola, la Baronia ne ha diritto»

Protesta della deputata Lapia dopo l’istituzione dell’Unità a Macomer e Sorgono «I cittadini di questo vasto distretto sanitario non sono figli di un dio minore»

05 dicembre 2020
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SINISCOLA. «Per l’Ats Sardegna-Assl di Nuoro, i cittadini di Siniscola e del territorio sono figli di un dio minore. Dopo la beffa nei confronti dei pazienti oncologici della Baronia, che hanno dovuto rinunciare alle terapie antiblastiche infusionali trasferite dal poliambulatorio nel capoluogo barbaricino, il secondo centro della provincia deve subire un altro, pesantissimo affronto: la mancata istituzione dell’Usca».

Lo denuncia la deputata Mara Lapia che, all’indomani dell’annuncio sulla nomina del coordinatore unico per le unità speciali impegnate nelle cure a domicilio dei pazienti Covid, sottolinea la mancata istituzione di un servizio fondamentale nella lotta alla pandemia.

È di giovedì scorso l’annuncio della pubblicazione della determinazione del direttore d’Area, Grazia Cattina, che ha nomina un Coordinatore unico delle Usca-Assl di Nuoro, nella persona di Gesuina Cherchi. «A seguito delle nuove assunzioni e attivazioni, a breve, saranno 26 i medici operativi, dislocati in 3 postazioni, attive tutti i giorni per dodici ore (dalle 08 alle 20) – si legge in un comunicato ufficiale –. In dettaglio si contano 16 medici Usca a Nuoro (che con competenza anche per il Distretto socio sanitario di Siniscola), e tra beve, 6 a Macomer e 4 a Sorgono. Medici per lo più giovani, affiancati da infermieri esperti, tutti impegnati in un lavoro capillare sul territorio, in collaborazione con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, i medici di guardia medica e gli specialisti ospedalieri. Gli operatori dell’Usca si occupano prevalentemente di monitorare e di assistere i pazienti Covid». Una situazione che la parlamentare M5s di Posada non ha mandato proprio giù.

«I 16 medici Usca di Nuoro – sottolinea la deputata baroniese – dovranno occuparsi anche del Distretto socio sanitario di Siniscola che risulta ben più grande, sia geograficamente sia in termini di popolazione, di quello di Macomer nel quale, invece, opereranno sei medici. Per questa ragione ritengo la mancata istituzione dell’Usca a Siniscola un fatto gravissimo e chiedo con forza che si ponga rimedio ad un errore inammissibile».

Per Lapia è incomprensibile che, proprio ad un territorio così vasto, venga negato uno degli strumenti più utili per contrastare il diffondersi del virus e eseguire il tracciamento delle persone entrate in contatto con i positivi.

«È chiaro – conclude infine la deputata – che il diritto alla salute dei cittadini della Baronia viene così completamente disatteso. Io mi opporrò con tutte le forze a questa decisione». (l.s.)

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