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Nuoro

Bosa, l'odissea di mamma e bambina per avere una casa popolare

Alessandro Farina
Bosa, l'odissea di mamma e bambina per avere una casa popolare

La donna è assegnataria, ma resta comunque senza alloggio

13 dicembre 2020
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BOSA. In principio il problema era l’aggiornamento delle graduatorie, una questione che il Comune di Bosa riesce a chiudere dopo anni d’attesa nel 2018. A liste finalmente definitive, previa chiusura della relativa pratica, si apre quindi il ventaglio del tempo d’attesa per la consegna di un’abitazione di edilizia pubblica residenziale, nel già complesso tessuto del trovare casa città del Temo.

«Mi sento abbandonata. Chiedo non dico la data esatta di consegna, ma almeno una ipotetica su quando potrò avere la possibilità di accedere all’abitazione a cui ho diritto. Ma nessuno, ancora dopo mesi, mi sa dare una risposta» racconta sconsolata Silvia Vidili.

Che, probabilmente come altre famiglie di Bosa nella sua stessa situazione, ha urgenti questioni in sospeso da risolvere sul tema avere un tetto sopra la testa.

Con il Covid-19 e relative norme di distanziamento che creano un ulteriore dramma nel dramma, tra l’altro, in questo caso.

«Sono madre di una bambina di nove anni, da mesi non posso aprire il circolo che gestisco nel centro storico per le norme anti-Covid, e mi trovo in una situazione abitativa complessa. Per questo ho chiesto prima al Comune, che mi ha detto di rivolgermi ad Area, e poi all’ente di edilizia pubblica residenziale di avere una data per la consegna della casa» spiega Silvia Vidili. Otto, a quanto pare, gli appartamenti che sarebbero liberi e potrebbero essere consegnati nelle abitazioni che si trovano in diversi quartieri popolari di Bosa.

Per due famiglie si sarebbe chiusa la fase della firma del contratto, anche se ancora in attesa di consegna della casa. Per altri sei appartamenti, così stando le cose, gli aventi diritto della graduatoria aggiornata attendono pazientemente, tra mille difficoltà sempre in corsa, di sapere quantomeno qualcosa. «In graduatoria sono sesta, dovrei quindi rientrare fra quelle famiglie a cui sarà consegnata una casa. Ma nessuno sa niente: né il Comune e neanche Area, dove ho chiamato più volte» segnala Silvia Vidili. Con l’appello conseguente: «Vorrei soltanto sapere quando avrò la possibilità di avere una casa, in modo da poter affrontare questo periodo sempre più di lunga attesa».

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