La Nuova Sardegna

Nuoro

Carta e penna: torna la vecchia lettera

di Paolo Maurizio Sechi
Carta e penna: torna la vecchia lettera

Macomer, le fondatrici di “Tessuto urbano” organizzano l’evento collettivo

24 dicembre 2020
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MACOMER. È nato questa estate durante la residenza artistica dell’ultimo festival della Resilienza il progetto di ricerca artistica e creazione multidisciplinare a lungo termine chiamato “Tessuto urbano” che pone al centro del proprio lavoro la cura della relazione tra i luoghi e le comunità, un incontro tra tessuto sociale, patrimonio storico locale, tradizioni antiche e contesto urbano. Una iniziativa tutta in rosa in quanto il progetto è scaturito dall’incontro tra le performer Azzurra Lochi e Gabriella Indolfi e la fotografa Ilaria Giorgi in collaborazione con l’associazione ProPositivo che organizza il festival della Resilienza, giunto quest’anno alla sesta edizione, e la Libreria Verbavoglio Emmepi Ubik. La prima tappa del progetto è stata presentata nei giorni scorsi e si tratta di “Ragioni di necessità”, una sorta di chiamata pubblica in cui si chiede di scrivere una lettera, un primo passo per dare il via ad un processo di creazione collettiva che sfocerà nella realizzazione di una esperienza teatrale il prossimo anno in cui si racconterà cosa è successo in questo 2020. «Un invito a prendere carta e penna e scrivere una lettera – affermano le promotrici di Tessuto urbano –. In questo tempo di interazioni virtuali, Ragioni di necessità pone al centro il recupero di un’azione quasi dimenticata: da quanto tempo non scriviamo una lettera? Se dovessimo esprimere cosa è stato il 2020 con un’immagine, quale sceglieremmo? Di cosa abbiamo bisogno ora, per lasciar andare? Un invito concreto a prendere carta e penna e scrivere una lettera partendo da queste domande. È possibile anche scegliere una sola parola, una nuvola di parole o parole di qualcun altro per noi preziose come una poesia, una canzone o una citazione letteraria, ed allegare un’immagine che ritragga un momento, un dettaglio o un luogo significativo. Vogliamo che a mettersi in viaggio in questo passaggio dal 2020 al 2021 siano le parole» concludono Azzurra Lochi, Gabriella Indolfi e Ilaria Giorgi, fondatrici di Tessuto urbano. «Vogliamo farle arrivare lontano con un gesto semplice, fisico, molto analogico, anche un po’ vintage. Si tratta di una prima chiamata pubblica volta ad avviare uno scambio epistolare in tutta Italia per porre le basi di una nuova produzione teatrale». Le lettere dovranno essere inviate o consegnate a mano entro il 16 gennaio 2021, in forma cartacea alla Libreria Verbavoglio Emmepi Ubik in corso Umberto a Macomer o digitali all’indirizzo info@tessutourbano.it.

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