La Nuova Sardegna

LANUSEI. La notizia dell’apertura di un inchiesta sulla campagna di vaccinazione anti Covid 19 in Ogliastra si è abbattuta su Cagliari come un fulmine a ciel sereno. Sebbene da parte della Regione non sia ancora giunta nessun nota ufficiale, è trapelato che negli uffici dell'assessorato alla Sanità guidato da Mario Nieddu si attendono i rilevi della Procura di Lanusei. I magistrati ogliastrini, dopo la circostanziata segnalazione di un operatore sanitario non vaccinato e a rischio, il quale avanzava dubbi sul rispetto delle priorità, hanno aperto un fascicolo per verificare eventuali responsabilità. Nel frattempo, nella sede Assl di via Piscinas a Lanusei, dove da poco si è insediato il neo commissario Ugo Stochino già responsabile dell’Igiene pubblica ogliastrina, è arrivata la richiesta di un report con numeri e dati della campagna vaccinale finita sotto la lente d’ingrandimento della magistratura e anche dei Nas. Ad onor del vero, si tratta di una procedura che riguarda tutte le Assl della Sardegna, procedura destinata ad accertare la correttezza nella somministrazione delle dosi del preparato antivirus della Pfizer, ma che in questo caso acquisterebbe un significato diverso. All’ospedale Nostra signora della Mercede di Lanusei, unico punto di somministrazione del vaccino sono arrivate poco più di 750 dosi. Ad aprire la campagna vaccinale erano stati i medici ospedalieri, la categoria più esposta al rischio del contagio. A seguire era toccato agli altri operatori sociosanitari e agli amministrativi che lavorano nel presidio ospedaliero. Questo l'ordine di vaccinazione messo in dubbio dall'esposto. (g.f.)