La Nuova Sardegna

Nuoro

Bar, la rivoluzione dell’asporto

‘di Lamberto Cugudda
Bar, la rivoluzione dell’asporto

A Tortolì sono tanti i locali che hanno puntato sul servizio take away. «Dobbiamo cercare di reagire»

30 gennaio 2021
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TORTOLÌ. La zona arancione, ha portato alla decisione di tanti bar di puntare sull’asporto. Sarà perché la crisi economica è sempre più pesante, e anche per evitare che i clienti si disaffezionino, che diversi bar che si trovano in centrostanno assicurando tale servizio. A 20 metri dalla piazza Fra Locci, da dove partono i pullman di linea, al Bar Ferreli si apre la mattina presto, per offrire un servizio, ma poco prima delle 13 di chiude. «È inutile – spiega il titolare – che stiamo aperti dopo tale orario, perché nel pomeriggio, si vede poca gente». A poca distanza, proprio al centro di piazza Fra Locci, al Bar Boomerang, la titolare Anna Olianas e il marito Antonello Cocco sono dietro al bancone. «Offriamo il servizio di asporto – spiega la coppia – per venire incontro ai clienti. E anche per dare una spinta interiore a noi stessi. La situazione generale non è delle migliori e dobbiamo cercare di reagire. In ogni caso, il rapporto umano con i clienti, in questa maniera, viene preservato. E non è poco».

A 150 metri di distanza, in via Umberto, all’incrocio con via Vittorio Emanuele, è possibile usufruire dell’asporto anche al bar dell’Albergo La Corte. Proseguendo sempre nello storico corso tortoliese, in via Umberto, il servizio di asporto è stato attivato anche al bar Il Drago Rosso (che è anche ristorante-pizzeria). «Come bar – specifica Massimiliano Mameli – questa è la prima volta che facciamo l’asporto, mentre nei fine settimana lo abbiamo sempre fatto con il ristorante e la pizzeria. Devo dire che sia i clienti abituali, e sia persone di passaggio, apprezzano quanto stiamo facendo. La gente ha bisogno anche di potere scambiare una parola, di sentirsi viva. Speriamo che si possa, quanto prima, tornare quantomeno in zona gialla».

All’inizio della via Tirso, affacciato sul viale monsignor Virgilio, Loris Deiana, di Inue Cafe&Bistrot è la prima volta che apre per l’asporto. «Qualcuno si vede – afferma – ma l’ho fatto soprattutto per i due ragazzi che lavorano qui. A fine settimana farò i conti». Sull’altro lato del viale, da meno di una settimana, dopo il cambio gestione, ha aperto i battenti il Mood Café. «La gente sta rispondendo – dice il titolare Daniele Salerno – ma speriamo di potare cambiare “colore” al più presto. C’è voglia di tornare alla normalità». Stessa lunghezza d’onda, a 20 metri di distanza, per Fabrizio Annarumma, titolare del Café Noir: «Offriamo questo servizio per restare a contatto con i clienti. Di certo non ci si guadagna. Ma occorre accontentarsi».

Sempre nel grande viale, 150 metri più in là, al bar Punto d’Incontro, Salvatore Littarru, titolare con il fratello, spiega di avere offerto il servizio d’asporto anche in precedenza «anche perché ci sono dei costi fissi e occorre cercare di lavorare sempre, venendo anche incontro alle esigenze dei clienti».

Proprio di fronte, il servizio di asporto viene riproposto dalla Caffetteria-pasticceria Ascione. «La gente – dice Beatrice Ascione- apprezza il servizio offerto e si ferma a prendere qualcosa da portare via». A 500 metri di distanza, sempre nel viale monsignor Virgilio, al Bar Le Dauphin, il titolare Silvano Scudu rimarca che «il servizio d’asporto, serve a tenere un contatto umano con i clienti, che ringrazio perché continuano a prendere qui il caffé ; offro l’asporto anche nell’altro mio locale di via Deledda, la Caffetteria 24».

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