La Nuova Sardegna

Nuoro

Un carnevale senza “Tintinnatos”

di Sergio Secci
Un carnevale senza “Tintinnatos”

Siniscola, rammarico per le restrizioni del gruppo che ha recuperato la maschera

13 febbraio 2021
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SINISCOLA. Rammarico da parte del gruppo delle maschere etniche di “Sos Tintinnatos” per la mancata uscita carnevalesca dovuta alle restrizioni anticovid. «L’ultima apparizione in pubblico è stata il primo marzo dello scorso anno al carnevale teuladino» spiega Giovanni Bomboi, uno dei soci del dell’associazione culturale. «Il nuovo anno lo viviamo senza festeggiamenti e senza poter dare un contributo di gioia e spensieratezza per il carnevale, ma non appena torneremo alla normalità, come associazione inaugureremo la nuova sede e saremo lieti di dare il benvenuto alla popolazione e condividere la nostra felicità. Il presidente Francesco Congiu che ha preso il posto di Giuseppe Funedda, e tutto il gruppo di figuranti che ha riscoperto l’antica maschera tradizionale di Siniscola, non appena sarà possibile, sarà ben lieto di riprendere le sfilate per rappresentare al meglio l’identità siniscolese». “Sos Tintinnatos” sono così chiamati perché si tingono il viso, collo, mani e avambracci di nero. Indossano abiti tradizionali scuri, con sonagli e campanacci e le origini del nome si tramandano dai tempi remoti. «Si rifà sicuramente ai due concetti ripresi dalla parlata siniscolese – spiega Bomboi –. “Tintìnnu” che significa sonaglio, campanaccio e “thithiéddhu”, la fuliggine di carbone o di sughero bruciato, concetti legati e interconnessi tra di loro che sono all’origine del nome Sos Tintinnatos».

L’associazione Sos Tintinnatos è nata nel gennaio 2015, grazie ad alcuni siniscolesi amanti delle tradizioni antiche con la riscoperta di una figura del carnevale che tramandata da tempi antichi. Grazie ad un accurata ricostruzione storica, il gruppo indossa abiti scuri con uomini e donne tinti di nero. Secondo lo storico Angius, sos tintinnatos e sos carozzatos, animavano le feste di paese prendendo al lazo i possidenti e chiedendo un riscatto per la loro liberazione. Una maschera che secondo alcuni anziani, avrebbe fatto le sue ultime uscite nell’immediato dopoguerra per cadere poi nell’oblio sino a quando, è stata riportata alla luce dall’associazione culturale di Siniscola.

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